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putin-poroshenkoLa lettera del presidente russo
da rainews.it - 24 settembre 2014
L'intesa è stata ratificata il 16 settembre ma la sua applicazione è stata rinviata a al 31 dicembre 2015. Il capo del Cremlino ha messo in guardia Kiev del fatto che qualsiasi cambiamento alla legislazione nazionale per prepararsi all'accordo Ue-Ucraina scatenerà una risposta "adeguata e immediata" della Russia

Mosca minaccia ritorisioni se Kiev attuerà una qualsiasi parte dell'Accordo di associazione con l'Ue, ratificato il 16 settembre ma la cui applicazione è stata rinviata al 31 dicembre 2015. L'avvertimento è stato ribadito in una lettera inviata dal presidente Vladimir Putin all'omologo Petro Poroshenko. Il capo del Cremlino ha messo in guardia Kiev del fatto che qualsiasi cambiamento alla legislazione nazionale per prepararsi all'accordo Ue-Ucraina - che prevede anche una zona di libero scambio - scatenerà una risposta "adeguata e immediata" della Russia.

"Crediamo ancora che solo aggiustamenti sistemici dell'Accordo di associazione, che tengano conto dell'ampio raggio dei rischi per i legami economici tra Russia e Ucraina e per l'intera economia russa, permetteranno di mantenere l'esistente cooperazione economica tra la Federazione russa e l'Ucraina", ha scritto Putin nella lettera, datata 17 settembre. La missiva non entra nel dettaglio sulle possibili misure di ritorsione da parte di Mosca, ma il premier Dmitri Medvedev, la settimana scorsa, ha già firmato un decreto - non ancora entrato in vigore - per frenare l'export ucraino.

Si tratta di un aumento dei dazi dogali che potrebbe costare 3 miliardi di euro l'anno alla vicina ex repubblica sovietica. La lettera di Putin lascia intendere che Mosca considera il rinvio dell'applicazione dell'Accordo tra Kiev e Bruxelles - concessole dopo negoziati trilaterali - come un completo congelamento, fino a che le sue richieste di emendare il documento non verranno accolte.

"L'adozione di modifiche alla legislazione ucraina, inclusi atti di implementazione, saranno considerate violazioni dell'accordo di posticipare l'attuazione dell'Accordo di associazione, che implicheranno immediate e adeguate misure di ritorsione da parte russa", ha scritto Putin. L'Ucraina è membro della zona di libero scambio della Comunità degli Stati indipendenti (Csi), di cui fa parte anche la Russia, che teme il via all'arrivo di prodotti europei a buon mercato non sottomessi ai diritti doganali. 

Continua il ritiro delle armi dalla "linea di contatto"
Intanto sia i separatisti, sia le truppe governative di Kiev stanno rispettando il loro obbligo di ritirare le armi pesanti dalla linea di contatto in Ucraina orientale, come previsto dagli accordi di Minsk del 19 settembre. Lo ha detto il capo dell'autoproclamata repubblica popolare di Lugansk, Igor Plotnitsky. Il ritiro delle armi pesanti "è già in atto. Si svolge sotto il controllo dell'Osce", ha detto. Il cessate il fuoco dichiarato il 5 settembre non ha impedito che si registrassero nuovi scontri nel Donbass. 

Violato il cessate il fuoco a Donetsk. Ci sarebero due morti
Il Comune di Donetsk, città in mano ai separatisti, denuncia due attacchi ieri notte e nelle prime ore di oggi, precisando che nel secondo un proiettile di mortaio ha colpito un edificio di quattro appartamenti e due sono stati distrutti. Secondo i separatisti, citati dall'agenzia russa Ria Novosti, due persone hanno perso la vita. 

Mosca prepara quarto convoglio di aiuti
La Russia intanto sta preparando un quarto convoglio di aiuti umanitari per il sud-est ucraino dopo quello arrivato a Donetsk quattro giorni fa e i due giunti a Lugansk a fine agosto e a metà settembre. Lo fa sapere il vice ministro delle Emergenze di Mosca, Vladimir Stepanov, citato dall'agenzia russa Interfax, precisando che il ministero degli Esteri russo deciderà "quando e come" inviare gli aiuti. Kiev ha protestato per l'invio dei convogli da Mosca per la mancanza di autorizzazione e di controllo del materiale.

Tratto da: rainews.it

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