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061114 kelly keane 640-300x168di Loris Mazzetti - 17 giugno 2014
Nella Giornata Mondiale dell’Ambiente Bill Gates, l’uomo più ricco del pianeta ed è anche colui che alla lotta contro la povertà, attraverso la sua Fondazione, ci mette più soldi, ha un sogno: eliminare la fame nei prossimi vent’anni, cioè entro il 2035. Al presidente di Microsoft manca però un dato: sono 30 le guerre attualmente nel Pianeta e oltre 350 i conflitti. Non credo che un mondo senza pace potrà mai essere un mondo senza fame. La guerra arricchisce solo chi la vince. Quello che sta succedendo in questi giorni in Iraq ne è una dimostrazione. Sono passati 11 anni dal giorno in cui il presidente americano Bush dichiarò guerra a Saddam Hussein, ma il popolo vive ancora dominato dal terrore di una bomba che può esplodere da un momento all’altro. L’attentato all’interno di un mercato e la morte di decine di civili in occidente non fa più notizia, nei tg rappresenta un fatto di cronaca da dare verso la chiusura. Bush raccontò al mondo, dopo l’attentato alle Torri Gemelle, l’esistenza in Iraq di armi di distruzione di massa che minacciavano il mondo.

Fu semplicemente una messa in scena, gli osservatori dell’Onu non trovarono uno straccio di prova, l’obiettivo vero degli americani erano i giacimenti di petrolio e la ricostruzione da dividere con gli alleati tra cui l’Italia che partecipò con la missione “Nuova Babilonia”, che doveva essere di pace, ma la risposta la lasciamo dare ai famigliari delle vittime di Nassiriya. Gli americani hanno lasciato sul campo 4500 soldati e rimpatriarono 35 mila feriti, per un totale di 170000 morti, soprattutto civili. Sono stati uccisi Saddam e Bin Laden, ma il paese è più corrotto di prima, e il sogno americano di creare uno Stato democratico nel centro del Medio Oriente è fallito perché la guerra civile continua imperterrita, anzi è nettamente aumentata. I miliziani dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (Iril), vestiti di nero con le bandiere di Al Qaeda, hanno mandato un messaggio alla popolazione sunnita di unirsi sotto l’unica bandiera: quella dell’Islam, per cacciare gli sciiti, i traditori che governano il paese, nel frattempo hanno conquistato un ‘area grande come la Giordania, le città di Mosul e Tikrit e stanno marciando verso Baghdad. L’Iraq è precipitata nuovamente nella terrore tra attentati ed esecuzioni di massa, al punto che gli americani hanno deciso di evacuare il personale dall’ambasciata. I fanatici della nuova Al Qaeda hanno comunicato, notizia tutta da verificare, di aver giustiziato 1700 soldati iracheni mandati a combattere dal presidente Nuri. Le foto che girano in Rete sono scioccanti: miliziani che giocano a calcio con la testa di ufficiali iracheni. In questi ultimi giorni sta bollendo qualcosa in pentola. La tragedia irachena potrebbe portare ad un’alleanza impensabile: Iran e America uniti contro l’avanzata jihadista. Il presidente iraniano Rowhani ha dichiarato di essere pronto ad intervenire in sostegno dell’Iraq. Al momento quello che è certo è che quotidianamente si contano civili morti e molti fedelissimi di Hussein ed ex generali baathisti si stanno unendo alle fila degli islamisti.

Tratto da: articolo21.org

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