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bombardamentidi Enrico Piovesana - 27 marzo 2012
Fonti mediche locali di Emergency riferiscono di pesanti bombardamenti aerei in corso da giorni sul villaggio di Mirbandaw, 15 chilometri a nordest di Grishk, nella provincia meridionale di Helmand. Nella stessa zona, molti civili sarebbero rimasti intrappolati in un assedio di truppe Isaf, a loro volta circondate da guerriglieri talebani.

Tutta l’area è sigillata dalle forze Isaf e afgane, il che impedisce l’accesso di ambulanze per evacuare i feriti tra la popolazione civile. Una pratica già in passato adottata dalle forze Nato in Afghanistan, in aperta violazione della IV Convenzione di Ginevra del 1949 sulla protezione dei civili in tempo di guerra.
Violazione sottolineata in un comunicato di Emergency, nel quale la Ong milanese chiede l’apertura di un corridoio umanitario per consentire che i feriti abbiano accesso alle cure.
I responsabili locali della Croce Rossa Internaizonale (Icrc) hanno contattato i comandi Isaf per chiedere libero accesso alla zona di conflitto.
I raid aerei sul villaggio di Mirbandaw e i combattimenti in corso nelle vicinanze si inseriscono nella massiccia offensiva militare, l’operazione militare ‘Nowruz’ (il capodanno persiano), lanciata dieci giorni fa dalle forze britanniche Nato e da quelle afgane, allo scopo di riconquistare lo strategico distretto di Nahri Saraj: porta d’accesso al centrale idroelettrica della diga di Kajaki, qualche decina di chilometri più a nord risalendo il corso del fiume Helmand.
L’operazione, che vede impegnati mille soldati britannici e altrettanti afgani, con il supporto di carri armati, artiglieria e aviazione, interessa un’area densamente abitata compresa tra il capoluogo distrettuale Grishk, la valle di Yakhchal – poco più a est lungo la Ring Road che conduce a Kandahar – e il villaggio di Haidarabad – più a nord, sulla sponda sinistra dell’Helmand – è guidata dal generale Sherin Shah, comandante della 3^ brigata del 215° copro d’armata dell’esercito afgano, con la supervisione del generale inglese Patrick Sanders, comandante della Task Force Helmand.
Una settimana prima dell’inizio dell’offensiva, il 6 marzo, le truppe britanniche avevano subito proprio nel distretto di Nahri Saraj il più pesante attacco da anni a questa parte: sei fanti del 3° battaglione del reggimento Yorkshire uccisi nell’esplosione di un ordigno così potente da distruggere il carro armato Warrior all’interno del quale si trovavano.
Tratto da: eilmensile.it

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