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di AMDuemila
Sappe: “Dimostrazione che i problemi sociali e umani permangono nei penitenziari”

Un detenuto del carcere di Sollicciano si è suicidato in cella questa mattina. L’uomo, un collaboratore di giustizia 54enne originario della provincia di Caserta ed ex membro del clan Lubrano affiliato ai Casalesi, si è tolto la vita impiccandosi con una maglia. A darne notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, per voce del segretario generale Donato Capece. "L'ennesimo suicidio di una persona detenuta in carcere dimostra come i problemi sociali e umani permangono, eccome, nei penitenziari - ha affermato Capace - Negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 21mila tentati suicidi ed impedito che quasi 170mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze. Purtroppo, a Sollicciano, il pur tempestivo intervento degli Agenti di servizio non ha potuto impedire il decesso dell'uomo". L'uomo era sottoposto a misura di sicurezza perché socialmente pericoloso. Capece, ha richiamato un pronunciamento del Comitato nazionale per la Bioetica che sui suicidi in carcere aveva sottolineato come "il suicidio costituisce solo un aspetto di quella più ampia e complessa crisi di identità che il carcere determina, alterando i rapporti e le relazioni, disgregando le prospettive esistenziali, affievolendo progetti e speranze. La via più netta e radicale per eliminare tutti questi disagi sarebbe quella di un ripensamento complessivo della funzione della pena e, al suo interno, del ruolo del carcere". "Ma", ha concluso, "fondamentale è eliminare l'ozio nelle celle. Altro che vigilanza dinamica. L'Amministrazione Penitenziaria, nonostante i richiami di Bruxelles, non ha affatto migliorato le condizioni di vivibilità nelle celle, perché ad esempio il numero dei detenuti che lavorano è irrisorio rispetto ai presenti, quasi tutti alle dipendenze del Dap in lavori di pulizia o comunque interni al carcere, poche ore a settimana''. Da qui il rinnovo dell'invito al Guardasigilli Alfonso Bonafede di trovare una soluzione urgente ai problemi penitenziari toscani e dell'intero Paese. Nel frattempo, da quanto di apprende, il pm di turno ha disposto l'autopsia per il detenuto che sarà eseguita nei prossimi giorni.

Foto © Imagoeconomica

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