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L’Associazione Antimafie Rita Atria-Presidio Abruzzo, il Movimento delle Agende Rosse “Paolo Borsellino-Giovanni Falcone” Abruzzo e PeaceLink Abruzzo esprimono la loro solidarietà alla giornalista Serena Massimi e all’operatore Ennio Balducci della Rai per l’aggressione subita a Carsoli. Nel 2019 è la terza volta, dopo i due precedenti a Rancitelli, in cui vengono violentemente colpiti operatori dell’informazione durante il loro lavoro. Una Regione che ha perso alcune preziose fonti d’informazione indipendente e dove forti sono le presenze di mafie, criminalità varie, organizzazioni economiche che agiscono al limite se non oltre della legalità non è accettabile il rischio dell’avvio di un’emergenza informazione in questa Regione, come già avviene in altri luoghi d’Italia e del Mondo in cui l’informazione è vittima di minacce, aggressioni e tentativi sempre più violenti di impedirla. Serena Massimini ed Ennio Balducci si erano recati a Carsoli per un servizio sulle denunce di cattivi odori che i cittadini portano avanti da anni. Quattro anni ci fu anche un’interrogazione parlamentare al riguardo. Così come denunce di cattivi odori, spesso legali al ciclo dei rifiuti, vengono portate avanti anche in altri territori, come Cupello e Sulmona. Tutto questo deve interrogare l’Abruzzo, i suoi cittadini e i loro rappresentanti. Come ha recentemente sottolineato il Comitato Difesa Comprensorio Vastese il non sentire cattivi odori già è un diritto da tutelare. Come ha scritto in un comunicato il Comitato sorto a Cupello la Corte di Cassazione il 26 settembre 2012 ha emesso condanna per un impianto autorizzato alle emissioni e che non aveva superato i limiti tabellari di legge, il 5 maggio 2014 il TAR Veneto ha sentenziato che il cattivo odore anche se non è disciplinato in maniera specifica dal legislatore, è da considerarsi una forma di inquinamento atmosferico che può causare pesanti disagi per la qualità della vita e per l’ambiente. Ma ci sono anche tante altre situazioni, ambientali e sociali (la prepotente e pervasiva presenza criminale a Rancitelli dovrebbe essere in cima a tutte le priorità di questa Regione, come abbiamo rimarcato in vari comunicati) - oggetto anche di inchieste della magistratura - a cui sarebbe obbligatorio interessarsi. E intervenire in maniera netta, decisa e risoluta. E’ necessario un impegno reale e concreto per la legalità e i diritti. Non bastano retoriche, cerimonie, inaugurazioni e dichiarazioni di circostanza sull’onda dell’emozione che svaniscono dopo poche ore.