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La mostra a Conversano
di Gennaro Totorizzo
“È la prima volta che assisto a qualcosa del genere”, dice la fotoreporter che espone al castello

Due scatti che ritraggono donne completamente nude. Le gigantografie sono affisse sul balcone del castello di Conversano, a due passi dalla cattedrale. Non foto qualunque: sono le opere di Letizia Battaglia, tra le più famose fotoreporter italiane, e di Roberto Timperi, esposte nella mostra “Nude” organizzata per il quinto “Contempo festival”. Ma alcuni cittadini, scandalizzati dalle nudità, negli ultimi giorni hanno montato la polemica sui social. «È di dubbio gusto, specie se collocata nel salotto buono del centro storico - ha lamentato in un commento su Facebook, nel gruppo “Sei di Conversano se...”, il signor Leonardo - Un amico mi diceva che ha dovuto arrampicarsi sugli specchi per spiegare alla nipotina il perché di quelle immagini».
Nello stesso gruppo, qualche utente ha invocato la censura delle fotografie, apparse pure sui manifesti affissi in città per pubblicizzare l’esposizione. E altri hanno perfino criticato Letizia Battaglia e la sua arte. Carmela scrive: «Non è che due tette al vento fanno di te un’artista». È la stessa Battaglia a rispondere a Repubblica: «Non mi era mai capitata una polemica del genere. Penso che il nudo di donna sia una cosa bellissima, miracolosa, stupenda, che non può suscitare scandalo in un bambino. I miei nudi non sono erotici, porno o seducenti, ma accusatori: le donne ritratte nude in situazioni di mafia accusano i criminali» . E poi continua: «I bambini hanno già guardato una donna nuda in televisione, sul cellulare o su Facebook. Devono scandalizzare altre cose: la violenza, il bambino che precipita in fondo al mare, che non viene accolto. Nella mia foto in piazza c’è una donna nuda in primo piano, ma dietro c’è una situazione di povertà sulla quale non si soffermano» . In difesa delle gigantografie è intervenuta anche l’amministrazione comunale: «Siamo costantemente esposti alla volgarità - commenta il sindaco di Conversano, Pasquale Loiacono - Quindi trovo del tutto surreale gridare allo scandalo per alcune foto artistiche di nudi».
La direttrice artistica del festival, Valentina Iacovelli, preferisce insistere sulle finalità della mostra, tutt’altro che provocatoria: «Non volevamo offendere nessuno. È scandaloso che ci sia stata questa polemica in pieno 2019. È stata una scelta coraggiosa, perché siamo sempre in un paese di provincia, ma bisogna cominciare da qualche parte per cambiare» . Anche numerosi utenti del social sono rimasti sconcertati dalla polemica e hanno risposto a tono, condividendo numerose immagini di statue senza veli presenti nelle piazze italiane. «Censuriamo anche il David?», chiede Veronica. L’esposizione, lo ricordiamo, rimarrà aperta fino al 1° settembre dal martedì alla domenica, dalle 16 alle 23 e l’ingresso è libero.

Info: contempofestival.it

Tratto da: La Repubblica

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