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Roma. Dieci condanne nei confronti anche di appartenenti alle forze dell'ordine sono state sollecitate dalla Procura di Roma nell'ambito del processo che vede imputata, tra gli altri, Simona Amadio, la "talpa" che era in servizio presso l'ufficio di un procuratore aggiunto di Roma ed accusata di avere rivelato notizie coperte da segreto d'ufficio ad un imprenditore in odore di camorra. Il pm Nadia Plastina ha chiesto per Amadio una condanna a 8 anni e 6 mesi di reclusione. Nei confronti dell'imprenditore ritenuto dagli inquirenti vicino ai clan, Carlo D'Aguano, titolare di bar e sale giochi, chiesta una condanna a 10 anni, mentre per Angelo Nalci, compagno della Amadio, all'epoca dei fatti addetto all'ufficio scorte della Questura di Roma, chiesta una condanna a 6 anni di carcere. Nei confronti di un altro poliziotto, Francesco Macaluso, in passato balzato agli onori della cronaca per avere salvato una donna di 28 anni che aveva tentato il suicidio, il pm ha chiesto una condanna 7 anni. Le accuse, a vario titolo, sono di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, corruzione per l'esercizio della funzione, accesso abusivo al sistema informatico e rivelazione di segreti di ufficio.

ANSA