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L'Associazione Antimafie "Rita Atria" esprime piena solidarietà e vicinanza a Rosa Maria Dell'Aria, docente nell'istituto industriale Vittorio Emanuele III di Palermo, raggiunta da provvedimento disciplinare e sospesa per 15 giorni, con stipendio dimezzato, per non aver vigilato, secondo l'accusa dell'ufficio scolastico provinciale, sul lavoro dei suoi alunni, i quali in occasione della Giornata della memoria dello scorso 27 gennaio avevano elaborato una videoproiezione accostando la promulgazione delle Leggi Razziali del 1938 al Decreto Sicurezza del Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Crediamo fermamente che la libertà di pensiero e di espressione siano diritti basilari in una Stato di Diritto, come la libertà di insegnamento, garantita dalla nostra Costituzione. Il provvedimento intrapreso invece mira a colpevolizzare l'insegnante e a screditarne il ruolo di formatrice, ma allo stesso tempo serve a lanciare un monito all'intera categoria. Non si intende più valorizzare il ruolo degli insegnanti come guide e formatori, che promuovano la cultura, lo sviluppo di senso critico e l'autodeterminazione delle giovani generazioni, ma bensì si intende relegare questi al ruolo di funzionari e all'occorrenza di censori, obbligati a "vigilare" e "vietare" ogni forma di dissenso e di pensiero non allineato. Paradossalmente un simile provvedimento rafforza quel "parallelo" che ha fatto gridare allo scandalo, e agitare telefoni e veline ministeriali. La censura di Stato come l'indottrinamento e il controllo dell'istruzione scolastica sono stati fondamentali nell'esercizio del potere dei regimi totalitari. Se si è ritenuto offensivo l'accostamento alle Leggi razziali del '38 non si capisce la scelta di disertare e delegittimare la Festa del 25 aprile che celebra proprio la Liberazione d'Italia da chi quelle leggi volle promulgare. Non intendiamo restare a guardare chi quotidiano lavora per limitare le libertà individuali e collettive, e calpesta il patrimonio resoci dalla Resistenza...

Associazione Antimafie "Rita Atria"

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