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di AMDuemila
Il senatore di LeU al Fatto: "Pd pensa che nessuno può fare le cose meglio di loro in passato"
"Ho votato sì alla nuova legge sul voto di scambio perché migliora quella attuale. Ma è solo un passo nella lotta contro le cosche e non può certo bastare, soprattutto se nel contempo dai un segnale opposto con lo sblocca cantieri". E' il senatore di LeU, Pietro Grasso, in un'intervista al Fatto Quotidiano, a sostenere la nuova legge che modifica il 416 ter (il voto di scambio politico-mafioso), approvata nei giorni scorsi in Senato. Grasso, dunque, non è stato d'accordo con le barricate alzate in particolare dal Partito democratico: "Dal Pd continuano a ripetere sempre lo stesso concetto, ossia che nessuno può fare le cose meglio di quanto le avevano fatto loro in passato. Avevano presentato un disegno di legge, ma si sono rifiutati di prenderne in considerazione altri. Io invece - ha spiegato - ritengo che sia meglio migliorare i provvedimenti nei rari casi in cui sono condivisibili, collaborando, piuttosto che fare un'opposizione fine a se stessa".
Grasso ha comunque bacchettato il governo per un'altra legge, quella dello sblocca cantieri. A suo modo di vedere non è possibile "con una mano dare un segnale di rigore, e con l'altra aumentare la soglia degli affidamenti senza gara degli appalti per i lavori pubblici". "Il disegno di legge - ha aggiunto - reintroduce la possibilità di sub-appaltare fino al 50 per cento dei lavori o addirittura senza soglia nel caso dei consorzi. E poi sblocca fino al 2021 gli appalti integrati, cioè quelli in cui chi partecipa alla gara presenta anche il progetto esecutivo. Ed è pericoloso, perché chi spende per un progetto senza avere la certezza di ottenere l'appalto? Così si favoriscono tangenti e malaffare. E sono messaggi al contrario: soprattutto oggi che c'è una Mafia invisibile, che si nutre di corruzione".

Foto © Imagoeconomica

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