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tribunale catania

Catania Bene Comune: "Nessuna querela rallenta l'impegno a cambiare la città"

di AMDuemila
La ricostruzione di un telefonata tra l'allora sindaco di Catania, Enzo Bianco, e l'editore Mario Ciancio sul voto in aula per l'approvazione di una variante al Pua fatta in una nota da Matteo Iannitti di 'Catania bene comune' pubblicata sul sito Iene Sicule, diretto dal giornalista Marco Benanti, è "tale da 'suggerire' e diffondere una 'notizia' nuova ed ulteriore, tuttavia non riscontrata, ossia la contiguità di Bianco con ambienti mafiosi". E' con questa motivazione che il Gip Salvatore Ettore Cavallaro lo scorso 4 febbraio ha accolto il ricorso del professore Giovanni Grasso, che rappresentava Enzo Bianco, rigettando la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura e disponendo l'imputazione coatta per diffamazione di Matteo Iannitti ed il giornalista Marco Benanti nei confronti dell'ex sindaco.
Benanti, direttore del sito, non aveva fatto altro che pubblicare il comunicato di "Catania bene Comune".
"Non commentiamo la decisione del giudice - scrive in una nota Catania Bene Comune - Sarà il legale nominato da Matteo Ianniti a far valere le nostre ragioni in sede processuale. Precisiamo che ci siamo limitati, in quel comunicato, a commentare politicamente notizie apparse sugli organi di stampa circa i fatti di cronaca e a commentare l'intercettazione telefonica tra l'imprenditore ed editore Mario Ciancio e l'allora candidato sindaco di Catania, Enzo Bianco, sulla variante urbanistica del Sua che prende la cementificazione del litorale della Plaia di Catania". E poi ancora: "Nessuna quella rallenterà la nostra attività politica o fermerà l'impegno per cambiare la nostra città. Continueremo a dire e a scrivere quella che per noi è la verità. Per la giustizia, per Catania". Solidarietà dopo l'imputazione è stata avanzata anche da Rifondazione Comunista che ha anche evidenziato come "a Marco Benanti va riconosciuto il coraggio della pubblicazione di un comunicato scomodo, e di avere garantito il diritto all'informazione alla cittadinanza tutta".


La redazione di ANTIMAFIADuemila esprime la propria solidarietà a Marco Benanti e Matteo Ianniti solo per aver ripreso e pubblicato notizie già apparte sugli organi di stampa.