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La Ministra della Difesa Trenta, seguendo sulla strada annunciata mesi fa su Facebook, ha annunciato che sulla scomparsa di Davide Cervia verrà istituita una commissione d’inchiesta. Davide, esperto di guerra elettronica, fu rapito nel 1990. Per anni la ricerca della verità fu negata e resa impossibile da una catena di omissioni e depistaggi che in qualsiasi Stato normale sarebbe impensabile. La lotta per la verità della sua famiglia, come Associazione, la riconosciamo e sentiamo vicina. Omissioni e depistaggi, insabbiamenti da parte di chi dovrebbe rappresentare le Istituzioni con verità e giustizia, nella storia repubblicana italiana hanno colpito spesso, troppo spesso. Per questo crediamo, e ci battiamo da anni perché accada, tutti gli armadi della vergogna, gli scheletri delle trame e dei depistaggi vanno aperti, scoperti, rendendo giustizia alle vittime e a chi ha subito una gravissima violenza anti-democratica. Come la famiglia Cervia, come i familiari delle vittime delle stragi da Portella della Ginestra al 1992-1993.
Riteniamo che sia meritevole di una commissione di inchiesta anche la falsificazione di un Presidente della Repubblica (Sandro Pertini) e di un Ministro (Spadolini) su un decreto illegittimo di radiazione. E’ la storia di Mario Ciancarella che da decenni è vittima di una catena di omissioni e depistaggi. E ormai documentato e certificato (dal Tribunale di Firenze) che la sua radiazione dall’Aeronautica è avvenuta con firma falsa del Presidente Pertini. Quanto sta accadendo sulla vicenda di Davide Cervia deve rappresentare la speranza di uno spiraglio di luce per lui e per tutti coloro che hanno subito ingiustizie simili. Che, finalmente, si possa far luce sulle zone buie della storia repubblicana italiana e i suoi Palazzi.
Nella precedente legislatura il M5S che ha scelto proprio la Ministra Trenta ha fatto interventi parlamentari, ha partecipando a conferenze stampa, ha gridato all’indignazione. Ci è stato risposto “purtroppo non siamo noi al governo”. Oggi sono al governo e ci chiediamo quale sia la motivazione di questa palese inversione ad U seguendo il solco di tutti i precedenti governi e poteri.
Chiediamo al Presidente della Commissione Difesa, Gianluca Rizzo, di rispettare gli impegni che si era preso nella precedente legislatura e di non scrivere anche lui una brutta storia sulle pagine oscure di questo Paese.
Invitiamo la Ministra Trenta a leggere attentamente il contesto nel quale si muove la vicenda Ciancarella e ad avere un atto di coraggio politico nell’affrontare la vicenda con la sola motivazione della giustizia e non di altri equilibri che non possono e non devono trovare spazio in un Paese che si definisce democratico.

Associazione Antimafie Rita Atria

Foto © Imagoeconomica

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