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La visualizzazione e la salvaguardia della terra, nella relazione tra arte e scienza. È il tema affrontato attraverso tecnologie di osservazione utilizzate in sismologia e vulcanologia da VISIONS OF THE EARTH, mostra che si inaugurerà alle 17 di oggi, venerdì 12 ottobre, al Museo d’Aumale di Terrasini (Lungomare Peppino Impastato). A promuovere questo importante evento è il Collettivo Neuma in collaborazione con l’INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, e con il patrocinio del Polo Museale Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo.
A muoversi con agilità dall’astrazione alla figurazione rappresentando i temi della sismografia e della vulcanologia, ma anche i fenomeni naturali e la loro rappresentazione grafica registrata dagli strumenti di rilevamento, sono le 20 opere degli artisti del Collettivo Neuma: 5 sculture di Giacomo Bertolino; 5 tele di Marco Favata; 8 tele di Massimiliano Scuderi; un’installazione di fotografie e una stampa fotografica di Michele Di Donato.
Accanto a loro, gli strumenti di rilevamento forniti per l’occasione dall’INGV quali sismografi di terra e di mare, plastici con sistemi di misura dei gas vulcanici e riproduzioni di vulcani in scala ridotta provenienti dalle sedi di Catania, Palermo e Gibilmanna. Una vera occasione, per far conoscere al pubblico, attraverso le immagini, il lavoro grafico prodotto da questi strumenti durante diverse fasi d’indagine a seconda degli scopi specifici.
«Lo scopo non è quello di restituire le immagini delle catastrofi causate dai terremoti e dalle eruzioni vulcaniche, delle quali la storia dell’arte è piena - spiega Fabiola Di Maggio, curatrice della mostra -, ma quello di raccontare il potere immaginativo della tecnologia e della scienza tout court che, come nel caso dei computer, dei telescopi o dei microscopi, hanno influenzato quell’immaginario artistico che ha realizzato visioni particolari e significative nella storia della cultura visuale e artistica mondiale. Basti pensare ad artisti del calibro di Leonardo da Vinci, Gustav Klimt, Paul Klee e György Kepes o movimenti come quelli dell’Arte frattale digitale».
Grazie a VISIONS OF THE EARTH la prospettiva artistica sismografica e vulcanologica viene rappresentata da pitture, sculture e fotografie che rievocano, mediante creazioni e composizioni astratte e figurative, un immaginario noto a tutti, rielaborato dalle visioni d’artista con la conseguente resa di immagini che confondono la realtà, la sua rappresentazione e la relativa immaginazione.
«I lavori del Collettivo Neuma - prosegue la Di Maggio - permettono di comprendere l’innesto e la relazione che da sempre intercorre tra arte e tecnologia e che le immagini, più di ogni altro dispositivo a nostra disposizione, riescono evidentemente e istantaneamente a spiegare. L’arte sismografica e vulcanologica, raffigurando un’inedita visione estetica dei moti terrestri e marini, così come del mondo vulcanico, permette una riflessione sul valore multi prospettico dello sguardo umano, che non si limita mai e soltanto a registrare il reale ponendolo in compartimenti stagni, ma lo eccede nel flusso di immagini che, nell’osmosi dei media contemporanei, ora sono della scienza, ora dell’arte».
All’inaugurazione della mostra - visitabile sino 14 dicembre, dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 19 con ingresso gratuito - oltre agli artisti del Collettivo Neuma, saranno presenti gli scienziati dell’INGV (Eugenio Privitera, direttore dell'Osservatorio Etneo; Giorgio Capasso, primo ricercatore INGV - sezione Palermo; Giuseppe D'Anna, dirigente tecnologo dell'Obs & Earth Lab Gibilmanna; Antonio Costanza, ingegnere meccanico dell'Obs & Earth Lab Gibilmanna) e Antonino D'Alessandro, ricercatore dall'Osservatorio Nazionale Terremoti. Ospite d’onore sarà il regista Valerio Jalongo.