Palermo. "Verità e giustizia per Giulio, ma anche per tutti i Giulio egiziani. Giulio non è stato un caso isolato, dire una cosa del genere vorrebbe dire tradire quello che lui stava facendo lì". Cosi i genitori di Giulio Regeni, il ricercatore ucciso in Egitto due anni fa, in collegamento via skype con la piazza di Cinisi e Giovanni Impastato, nel 40/mo anniversario dell'uccisione di Peppino Impastato. "Abbiamo accettato l'invito perché è stata un' offerta fatta col cuore. Questo è uno spazio non di memoria statica ma di memoria attiva - hanno aggiunto i coniugi Regeni - Siamo onorati di essere qui, ma vogliamo dire che spesso ci sono in ballo semplificazioni sulle tragedie. Ognuna ha la sua identità, ma tutte si devono unire sinergicamente, in questo senso noi partecipiamo qui oggi". Con loro anche la legale della famiglia che segue il caso, Alessandra Ballerini: "Aspettiamo da due anni i video dall'Egitto, vedremo cosa la procura riuscirà ad estrapolare. Non smettiamo mai, stiamo col fiato sul collo, avere verità per Giulio significa non solo avere libertà per gli italiani, ma anche libertà per il popolo egiziano".
ANSA
Impastato: famiglia Regeni, qui la memoria e' attiva
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