Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

borsellino salvatore torino febb 2018Il fratello del magistrato vittima di mafia ha espresso la sua opinione sul voto del 4 marzo, a margine di un incontro con gli studenti del liceo Cottini. Dura critica all'indifferenza per la lotta all'illegalità e alla criminalità organizzata

Ospite del liceo artistico “Renato Cottini”, a Santa Rita, Salvatore Borsellino ha denunciato con rammarico la totale assenza di un programma politico contro le mafie nell'attuale campagna elettorale. Tuttavia, rivolgendosi in particolare alle nuove generazioni, ha voluto lasciare un messaggio positivo per il recupero di una società civile più giusta, partendo da una citazione del fratello magistrato vittima di mafia: “Palermo non mi piaceva, perciò ho imparato ad amarla”. Una frase che testimonia il coraggio di voler cambiare le cose, migliorare veramente il nostro Paese, anelando a quel “fresco profumo di libertà” che smuove le coscienze di ciascuno.

Lo abbiamo intervistato per Torino Oggi.it al termine dell'incontro.

Borsellino, lei parla dell'indifferenza troppo diffusa, a livello istituzionale e nell'opinione pubblica, per le vere dinamiche che stanno dietro alla criminalità organizzata. Secondo lei, con le imminenti elezioni, c'è possibilità di dare una svolta a questo sistema? C'è un partito che possa mettere veramente in primo piano l'onestà e la legalità?

“Io non mi aspetto molto da queste elezioni. Purtroppo quasi nessuno dei leader politici ha messo la lotta all'illegalità al primo posto nel proprio programma. Questo capita già da molti anni. Inoltre, la recente legge elettorale è stata fatta con il preciso obiettivo di rendere ingovernabile il nostro Paese, e quindi far sì che passino delle larghe intese, visto che ormai una sinistra e una destra non esistono più, ma si sono creati solo dei centri d'interesse. Hanno studiato questa legge anche per la paura comune che un partito ora emergente, il Movimento 5 Stelle, potesse prevalere, e fare in modo che, qualora diventasse primo partito, non potesse governare. Visto che non sono riusciti a governare loro, cercano di rendere ingovernabile il Paese anche per gli altri. Non mi aspetto molto, quindi, a meno che non succeda un miracolo: cioè che quel 50% di persone deluse dalla politica non decida di andare a votare provocando una bruschissima sterzata al sistema vigente. Ma, perché questo si verifichi, bisogna che succeda ciò che capitò negli anni Novanta, quando, dopo Mani Pulite, si sfaldò completamente il sistema di governo esistente fino allora. Le cose, in quel caso, andarono peggio, perché ci furono gli effetti della trattativa Stato-mafia appena conclusa, e la criminalità organizzata appoggiò l'emergente partito di Berlusconi. Ma oggi, se la gente decidesse davvero in massa di andare a votare, provocando un completo sovvertimento dell'ordine costituito, solo allora le cose potrebbero cambiare”.

E conclude: “Guardate a quel partito in cui stanno i giovani, e a cui tutti danno contro, per indirizzare meglio le vostre scelte elettorali”.

torinoggi.it

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos