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terremoto ischiadi Iolanda Stella Corradino
È trascorso poco più di un secolo dal terremoto del 1883 di Casamicciola. Allora 2000 e più furono i morti registrati. Ieri sera, però, l’Isola Verde ha tremato ancora. Un terremoto di origine tettonica, stando ai geologi.
Io ero lì, e sono ancora ad Ischia, testimone oculare e parte di un dramma contemporaneo che avrei preferito non documentare.
A Forio, dove mi trovo per una settimana di vacanza, alle 20:57 si è sentito un boato, forse un tremore. È difficile ricostruire con esattezza un istante preciso che era in apparenza poco rilevante. Ma quel che è accaduto dopo non ha bisogno di affannosi tentativi di ricostruzione. Black out, totale, su tutta l’Isola.
Una voce, quella di Lorena, la ragazza della reception del mio hotel. “Signori, si sta verificando una scossa di terremoto. Vi prego, mantenendo la calma, di uscire fuori”. Purtroppo il panico si diffonde con più rapidità delle notizie.
Gli ospiti dell’hotel si sono precipitati verso l’esterno. Per sette, otto secondi il pavimento sotto i miei piedi ha tremato, forte. Poi le urla, e le corse. Con calma sono arrivata fuori anch’io, con la mia famiglia. L’intera piazza ed il corso principale erano invasi di gente in cerca di spazi aperti dove riprendersi.
Il tempo di un rapido aggiornamento sui quotidiani online e le tv nazionali e ho appreso che a Casamicciola, dieci minuti di auto da me, alcune palazzine erano crollate, si scavava sotto le macerie e forse c’era addirittura un morto.
Sono rimasta sgomenta. Mi sembra davvero assurdo che una scossa di 4.0 della scala Richter, a 10 km di profondità, possa aver causato simili danni.
Siamo nel 2017 e che servano ancora emergenze per poter comprendere dove e come intervenire in un’isola di natura vulcanica e strutturalmente fragile, è davvero assurdo.
Intanto in strada da ieri sera c’è chi ha tirato tardi per non dormire, per vegliare nel caso qualche altra scossa avesse fatto tremare la terra. I mezzi speciali arrivati dal continente hanno aiutato a scavare per salvare alcuni dei dispersi. Qualcuno spiega che così tante costruzioni ad Ischia non andavano edificate. Ma oggi è tardi, oggi Casamicciola piange le vittime, che intanto sono salite a due.
L’Isola si risveglia, tra le macerie e la voglia di ripartire. Ripartire per ricominciare ma anche per tornare a casa: quasi tutti i turisti hanno deciso di terminare anticipatamente i propri soggiorni vacanzieri.
Tira forte uno strano vento stamane e spero sia come quello cantato dagli Scorpions anni fa, un vento di cambiamenti, reali, in cui non si dovrà più piangere alcuna vittima.

articolo21.org

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