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liberta di stampadi Raffaele Lorusso
La crescita esponenziale di cronisti minacciati per via della loro attività richiede una riflessione approfondita e interventi concreti. Non soltanto al sindacato dei giornalisti, che su questo tema ha promosso numerose iniziative di mobilitazione, ma anche e soprattutto al governo e al parlamento. Le minacce ai cronisti, infatti, indeboliscono la qualità e l’autorevolezza dell’informazione, presupposti indispensabili per la vita democratica.
Sono sotto tiro soprattutto i giornalisti che denunciano la mafia, il malaffare e la corruzione. Le minacce non sono soltanto fisiche, ma assumono spesso la forma di richieste di risarcimento milionarie, a fini puramente intimidatori. C’è poi un’altra minaccia che non va sottovalutata. È quella che, sempre più di frequente, arriva da formazioni nazifasciste e xenofobe, la cui proliferazione si sta forse sottovalutando.
Recenti inchieste di Repubblica e Espresso hanno dimostrato quanto queste associazioni che si richiamano a Hitler e Mussolini, che negano l’Olocausto ed esaltano l’antisemitismo e ogni forma di razzismo, si stiano radicando in modo preoccupante. Non amando i riflettori e il clamore mediatico, i nazifascisti prendono di mira i cronisti. L’impressione è che, almeno fino a questo momento, il fenomeno sia stato sottovalutato. C’è la tendenza, pericolosa, a classificare queste formazioni come accozzaglie di innocui nostalgici o, peggio ancora, come espressioni di folclore da stadio. Niente di più sbagliato. Occorre tenere alta la guardia e contrastare ogni forma di prevaricazione e di intolleranza.
Per questa ragione è necessario che governo e Parlamento non soltanto rafforzino le misure a tutela dell’incolumità dei cronisti, ma prendano in considerazione la proposta della FNSI di introdurre nel nostro ordinamento una norma a tutela del diritto di cronaca, con la previsione di sanzioni specifiche per tutti coloro che, in qualsiasi forma, attentino al dovere dei giornalisti di informare e al diritto dei cittadini di essere informati.
Un ulteriore momento di riflessione su questi temi potrà essere l’assemblea annuale di Articolo 21, convocata ad Assisi per la fine di settembre. Sarà l’occasione per discutere, secondo la volonta degli organizzatori, di informazione italiana tra muri mediatici, periferie dimenticate, linguaggi dell’odio, notizie false e manipolate. In pratica, i temi più urgenti per la professione.

articolo21.org

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