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di matteo c giorgio barbagallo 2013 2Il magistrato, nell'orbita della squadra 5 Stelle, nuovo cittadino della Capitale
Nino Di Matteo in Campidoglio per ricevere, direttamente dalle mani della sindaca Virginia Raggi, la cittadinanza onoraria di Roma. Appuntamento alle 11, nell'Aula Giulio Cesare.

Un evento voluto dalla prima cittadina della Capitale, dopo le voci - ricorrenti nelle ultime settimane - che vogliono il magistrato siciliano nell'orbita della squadra del Movimento 5 Stelle. Lo scorso 31 maggio, infatti, Di Matteo non aveva escluso un suo futuro ingresso in politica. Durante un convegno a Montecitorio, il magistrato aveva commentato le voci che lo vedevano ministro in un governo pentastellato: "Non mi scandalizza l'impegno politico di un magistrato, ma penso che una scelta di questo tipo debba essere fatta in maniera definitiva e irreversibile, vale a dire che è incompatibile con la pretesa di tornare poi a fare il giudice".

Un'opzione, quella di Di Matteo ministro, tornata in auge a luglio grazie a un retroscena della Stampa. Che vedeva nel magistrato il futuro ministro dell'interno e negli economisti Giovani Dosi, professore alla Sant'Anna di Pisa, e Mariana Mazzucato, consigliera del leader laburista Jeremy Corbyn, i nomi potenziali per il Tesoro e lo Sviluppo. Il retroscena aveva suscitato un dibattito interno ai 5 Stelle. Con Di Maio entusiasta ("Siamo contenti della sua disponibilità") e Grillo che, invece, glissava: "I nomi dei ministri che andranno a formare la squadra di governo del Movimento 5 Stelle saranno proposti dal candidato premier. Tutte le indiscrezioni pubblicate dai giornali valgono quello che valgono: niente".

Di Matteo è entrato in magistratura nel 1991 come sostituto procuratore presso la DDA di Caltanissetta. Divenuto pubblico ministero a Palermo nel 1999, ha iniziato ad indagare sulle stragi di mafia in cui sono stati uccisi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e gli agenti delle rispettive scorte. Ha ricevuto minacce di morte dal boss mafioso Totò Riina e per questo è sotto scorta dal dicembre 2013.

huffingtonpost.it

Foto © Giorgio Barbagallo

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