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Roma. "Per la prima volta il comune di Pietraperzia si costituisce parte civile in un processo di mafia, un atto importante, di civiltà ma sopratutto di speranza. In un territorio dove Cosa Nostra è forte, radicata ma dove è anche più forte l'azione della magistratura e delle forze dell'ordine, i cittadini devono fare parte del cambiamento. Costituirsi parte civile è riconoscere che la mafia danneggia una società nei suoi valori più profondi e ne chiede giustizia".

Mario Giarrusso membro della commissione Antimafia, in qualità di avvocato nominato a titolo gratuito dal comune di Pietraperzia sottolinea l'importanza della decisione: "Non è un processo semplice, gli imputati sono personaggi mafiosi di primo piano, ma vogliamo dare da una parte un segnale di fermezza, dall'altra parte anche un segnale di speranza per i cittadini e lanciare un messaggio forte ai familiari dei mafiosi: cosa nostra non ha più residenza in Sicilia, non ha residenza nel comune di Pietraperzia. Un sistema medievale che fa della sopraffazione, della violenza le sue cifre culturali non ha e non deve avere spazio. Deve avere spazio, invece, la voglia e la capacità di intraprendere nuovi cammini di legalità, di abbandono della mafia, di una società che non può continuare ad impoverirsi per far arricchire pochi. Confidiamo nella magistratura e siamo convinti che questo segnale, unitamente alla lotta della maggioranza di cittadini onesti in Sicilia e non solo metterà la parola fine alle mafie".

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