Il presidente dell'associazione delle vittime e parlamentare Pd Paolo Bolognesi sulla sentenza di piazza della Loggia: "Avevamo presentato un dossier sui collegamenti tra gli attentati. L'inchiesta non venga archiviata. Attaccherò la procura dal palco"
BOLOGNA. Letta la sentenza sulla strage di piazza della Loggia, Paolo Bolognesi (in foto), presidente dell'Associazione dei parenti delle vittime della strage di Bologna, mette un bersaglio in più nel suo discorso per il prossimo 2 agosto. Non solo il Governo per le promesse mancate su risarcimenti e indennizzi, ma ora anche la procura di Bologna che ha scelto di archiviare le indagini sui mandati dell'attentato che il 2 agosto 1980 fece 85 morti e 200 feriti.
Per Bolognesi, quanto detto dai giudici su piazza della Loggia riapre i giochi anche sotto le Due Torri e dà nuova forza ai parenti delle vittime per chiedere che, a settembre, il gip si opponga alla richiesta di archiviazione delle indagini sui mandanti. Un appello che, molto probabilmente riecheggerà anche nelle cerimonie del prossimo 2 agosto.
Di sicuro quel giorno "attaccherò pesantemente la linea della procura" che, dopo la sentenza su Brescia, "appare una volta di più inconsistente". I parenti delle vittime della Stazione di Bologna avevano presentato un dossier-denuncia "basato, in molti punti, sui collegamenti con i fatti di Brescia. La sentenza su piazza della Loggia ci dà nuova forza nel chiedere che il giudice si opponga alla richiesta di archiviazione dell'indagine sui mandanti della Strage del 2 agosto. Il discorso sul collegamento tra tutte le stragi dal '69 all'80 finora era una cosa per esperti, un tema attinente alla valutazione e all'intuito dei giudici, adesso però c'è una sentenza che lo dice. E noi avevamo chiesto di andare a cercare i mandanti proprio a partire da questa tesi".
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