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mannino divita nuti“Nuti, Di Vita e Mannino vanno sospesi dal gruppo” Diffamazione a Genova, la procura per l’archiviazione
di Giuseppe Filetto e Antonio Fraschilla
ROMA. Beppe Grillo prova a mettere fine alla faida interna al Movimento 5 Stelle di Palermo esplosa dopo il caso firme false. Il capo interviene invitando i suoi a mettere alla porta, sospendendoli non solo dal Movimento ma anche dal gruppo parlamentare alla Camera, i tre deputati indagati: Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita. E lo fa dopo le bordate, attraverso comunicati e interviste, che i tre hanno lanciato contro chi avrebbe creato «una montatura» per «farli politicamente fuori». Riferimento, nemmeno tanto velato, all’area che sostiene il candidato sindaco Ugo Forello, che i tre avevano anche denunciato come manovratore della procura e dei grillini “pentiti” che hanno confessato il reato.
Grillo interviene per salvare la delicata campagna elettorale in Sicilia, non solo per le amministrative ma anche per le regionali d’autunno: «In seguito alle dichiarazioni dei portavoce sospesi dal Movimento 5 Stelle Nuti, Mannino e Di Vita riportate dai giornali, in cui viene attaccato il candidato sindaco a Palermo e vengono fatte considerazioni sulla magistratura che non coincidono con i nostri principi, verrà chiesto ai probiviri di valutare nuove sanzioni — scrive Grillo sul blog —. Ho anche chiesto ai capigruppo del Movimento di raccogliere le firme dei parlamentari per procedere alla loro sospensione temporanea dal gruppo». Grillo con questo aut aut vuole rispondere anche alle bordate che erano arrivate dal Pd, visto che i deputati formalmente sospesi hanno sempre continuato a far parte del gruppo alla Camera. In serata i tre hanno provato a smorzare i toni: «Io, Di Vita e Mannino, non abbiamo rilasciato dichiarazioni contro la magistratura né contro il candidato sindaco », dice Nuti. Ma ormai la decisione è presa.
Di certo c’è che la spaccatura nel movimento rimane e diversi attivisti prendono le difese di Nuti, come Irene Benedetta Sclafani, del meet-up Il Grillo di Palermo: «Quello che hanno architettato per fare fuori Riccardo e gli altri è vergognoso — scrive su Facebook — si sta palesando una deriva 5 Stelle subdola e calcolatrice. Povera Palermo e povera Sicilia ». E con Nuti sono anche le deputate Chiara Di Benedetto e Loredana Lupo. Intanto, da Genova per Grillo arriva una buona notizia. Non c’è quella «parvenza di buon diritto» per tenere in piedi l’inchiesta per diffamazione a carico suo e del deputato Alessandro Di Battista. Tant’è che per la Procura di Genova la vicenda penale, sorta dalla querela presentata da Marika Cassimatis, è da archiviare. Di qui la richiesta al gip. «Le parole di Beppe Grillo rientrano nel normale confronto politico», dice il procuratore capo. Il gip, prima di decidere, dovrà sentire gli avvocati di Grillo e di Cassimatis. Ovviamente, questi ultimi faranno opposizione. In piedi rimane invece il versante civile, a cui si è rivolta la “scomunicata” chiedendo conto della sua esclusione dalla lista. Il giudice Roberto Braccialini lunedì scorso ha emesso un’ordinanza cautelare — senza entrare nel merito — bocciando la decisione di Grillo. La vicenda non è chiusa.

Tratto da: La Repubblica - Palermo

In foto: Riccardo Nuti, Giulia Di Vita e Claudia Mannino

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