Bologna. "Nessun elemento concreto e' emerso per fondare l'ipotesi di un finanziamento oggettivamente e soggettivamente indirizzato alla commissione della strage proveniente da Licio Gelli, Umberto e Mario Ortolani, specificamente individuabile, rintracciabile e documentabile".
Lo scrivono i Pm nella richiesta di archiviazione del fascicolo sui mandanti dell'attentato del 2 agosto del 1980 alla stazione di Bologna. Tra gli elementi posti al vaglio degli inquirenti dall'associazione dei parenti delle vittime c'era anche il misterioso 'documento Bologna', sequestrato nel 1982 a Licio Gelli, capo della loggia P2 morto a dicembre 2015, quando fu arrestato in Svizzera: un manoscritto con intestazione 'Bologna - 525779 - X.S.', con il numero corrispondente ad un conto corrente acceso alla Ubs di Ginevra dallo stesso Gelli e analizzato nell'ambito di altri processi come quello sul crac del banco ambrosiano. Il Ros, su delega della Procura di Bologna, ha concluso che l'analisi dei flussi finanziari indicati nel documento - approfonditi gia' nel 1987 dalla Gdf di Milano - "non ha evidenziato alcun elemento che riconduca la destinazione di tali somme al gruppo Ordine Nuovo diretto da Maggi e/o al gruppo Fioravanti, Mambro, Ciavardini, Cavallini".
ANSA
Strage Bologna: Pm, nessun elemento su somme Gelli a ex Nar
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