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"Nessun risalto se avessero collaborato consegnando elenchi"
Roma. L'invio della Finanza dalle obbedienze massoniche "è un atto dovuto. Abbiamo chiesto, dopo l'audizione dei Gran maestri delle quattro obbedienze, di poter ricevere l'elenco degli iscritti, abbiamo reiterato la richiesta, abbiamo posto un limite temporale, abbiamo atteso e spostato in avanti questa data, alla fine siamo ricorsi ad uno strumento che la legge ci affida". Lo spiega all'ANSA il vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia, Claudio Fava, sulla vicenda dell'invio della Finanza presso quattro obbedienze massoniche per sequestrare gli elenchi delle logge della Sicilia e della Calabria. "Le interferenze tra una parte del circuito massonico e le organizzazioni mafiose - prosegue Fava - non sono una millanteria di questa Commissione ma evidenze giudiziarie che ci arrivano dalla Calabria e dalla Sicilia e la necessità di approfondire queste interferenze con la dovuta attenzione fa parte dei compiti per cui questa Commissione, non c'è nessun accanimento". "Il fatto - conclude Fava - avrebbe avuto meno risalto se alla richiesta di consegnare gli elenchi si fosse risposto positivamente invece di far valere un dovere di riservatezza non previsto dalle leggi dello Stato”.

ANSA

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