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amadio bergadanoLorenzo Amadio ha deciso di ripercorrere oggi con numerose foto le tappe più importanti del maxi processo alla mafia: «Ho scelto una data significativa»
di Patrizio Romano
Porte aperte alla legalità, in un alloggio privato di via Damaso 14 a Grugliasco. Per tutta la giornata, oggi (venerdì) fino a mezzanotte, è stato trasformato in una mostra dedicata alla Giornata della legalità». «Una mostra gratuita - spiega il proprietario di casa Lorenzo Amadio, 65 anni - aperta dalle 7 alle 24 proprio per permettere a tutti, a qualsiasi ora, di entrare e vedere». Ma vedere cosa? «I passaggi più importanti del maxi processo alla mafia siciliana iniziato nel 1986 e conclusosi nel 1992 - prosegue Amadio - conoscendo gli uomini, tanti, che vi hanno lavorato». Tante le biografie, con foto, e tra queste spiccano quelle dei magistrati Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Ma anche un grafico con i numeri di questo gigantesco processo che ha visto 460 imputati e poi circa 360 condanne, per un totale di 2665 anni di reclusione oltre a 11,5 miliardi di vecchie lire di multe. Un lavoro che lo ha visto impegnato per giorni con l'amica Maria Bergadano, per allestire questa mostra.  

Non c’è un motivo particolare per cui Amadio ha pensato a questa iniziativa. «Semplicemente per non dimenticare», dice. Aggiunge: «Un grande giorno, il 16 dicembre 1987 - confidano -, quando è stato letto il dispositivo della sentenza di primo grado. Per questo, il momento clou della giornata sarà dalle 18,07 alle 19,35, quando brinderemo al successo della legge sulla mafia. Ossia proprio quando venne letta la sentenza». E proprio per quell'ora attendono anche l'arrivo di Salvatore Borsellino, fratello del noto magistrato siciliano. Intanto tutti, dopo aver visitato la mostra, potranno fermarsi per mangiare e bere insieme ai curatori e con loro commentare la mostra e semmai lasciare un pensiero su un diario, che resterà a ricordo. «Questa è la prima edizione - dichiarano -, ma ne seguiranno altre. Perché non si deve dimenticare quel gran giorno, così come non si deve smettere di combattere la mafia in tutte le sue forme».

lastampa.it

In foto: Lorenzo Amadio e Maria Bergadano

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