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di Irene Buscemi
“Un procedimento medievale, folle, illogico e kafkiano”. Gianluigi Nuzzi, autore di Via Crucis, spiega all’associazione stampa estera come è andata la prima udienza del processo Vatileaks che lo vede imputato per divulgazione di documenti segreti. “La Chiesa sta mostrando il suo volto oscurantista, la casta vuole impedire che i privilegi, le magagne siano di dominio pubblico”. “E la rivoluzione di Papa Francesco, è una farsa?”, chiedono i cronisti. “Non credo, i mutamenti ci sono, anche se l’inerzia prevale, l’opera di Francesco ha segnalato diverse criticità che sono all’interno del libro. Noi raccontiamo proprio di quei faraoni additati al pubblico ludibrio ogni giorno da papa Francesco”, risponde. “I capi d’imputazione di questo processo sono cambiati di giorno in giorno, dal furto, alla divulgazione di segreti fondamentali per la sicurezza dello Stato, adesso ci contestano il metodo, le pressioni esercitate per ottenere informazioni, Io ho un rapporto confidenziale con le mie fonti ben testimoniato da tanti messaggi che non vedo l’ora di mostrare al pubblico, non ho mai fatto pressioni, è illogico ipotizzare da una parte un’organizzazione criminale che ha lo scopo di divulgare informazioni sul Vaticano e dall’altro pressioni dei giornalisti”, spiega ancora Nuzzi.

(24 novembre 2015)

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