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di meo simoneNapoli. In una nota, il Movimento Unitario Giornalisti della Campania ha dichiarato: "Siamo con Simone di Meo. Il giornalismo d'inchiesta è uno dei pilastri di un'informazione libera e davvero democratica". "L'indagine della Procura di Torre Annunziata - ha spiegato l'associazione sindacale - per rivelazione di segreto a carico del giornalista Simone Di Meo, autore di tre servizi giornalistici sulla storia della terrorista italiana Maria Giulia Sergio, oggi combattente per l'Isis in Siria, significa limitare e comprimere questa libertà perché da oggi nessuno rischierà più di incorrere, in un processo penale, per offrire una notizia ai lettori". "Il giornalista che si trova in possesso di una notizia di eccezionale rilevanza pubblica, qual è quella che riguarda una cittadina italiana convertitasi alla jihad islamica insieme alla sua famiglia per unirsi al terrorismo islamista, ha l'obbligo di pubblicarla. I giornalisti non sono pubblici ufficiali e non sono tenuti ad osservare alcun segreto. Punirli per aver fatto soltanto il loro lavoro significa tentare di impedire all'opinione pubblica di essere correttamente messa al corrente di ciò che accade nel mondo". Così il Movimento Unitario Giornalisti ha chiuso la nota di solidarietà a Di Meo.

Agenzia Nova

Al collega Di Meo la solidarietà della redazione di Antimafia Duemila

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