D’Amato Cosimo che il 18 Gennaio prossimo troveremo in Cassazione davanti a noi quando la Corte Suprema dovrà pronunciarsi se è colpevole della strage di via dei Georgofili, si è “pentito” e oggi ha testimoniato a Caltanissetta per la prima volta da collaboratore.
E bravo il “pentito” dell’ultima ora, che spiega molto bene la sua implicazione nel fornire esplosivo insieme a Lo Nigro Cosimo e Spatuzza Gaspare confermando quindi quanto testimoniato dallo stesso Spatuzza, ma guarda caso lui non sapeva a cosa serviva l’esplosivo, pensava servisse alla pesca di frodo.
Va da se la domanda, ma dopo i primi rifornimenti di esplosivo, tanto esplosivo, e poi via via di rifornimento in rifornimento, la televisione, i telegiornali, i giornali che parlavano di stragi con esplosivo, al “buon” Cosimo D’Amato non dicevano nulla?
Un dubbio gli sarà venuto e se si, come mai continuava a telefonare per “la casetta di pesce”?
Ma davvero, senza mezzi termini a chi la vuole darla da bere l’uomo di Porticello?
La collaborazione con la giustizia del tipo, "io c’ero, ho fatto, ma non sapevo a cosa serviva tutto quell’esplosivo", ne sono stati riempiti fiumi di verbali e non incanta più nessuno.
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
Ass. Georgofili: ''D’Amato non incanta più nessuno con i suoi non sapevo''
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