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Dalila Ranalletta Corriere Web Bergamodi Redazione Bergamo Online
Solleva dubbi in aula Dalila Ranalletta, consulente medico-legale di Massimo Bossetti. Dubbi sulla ricostruzione dell’omicidio di Yara da parte dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo, del Labanof di Milano. Ma il pubblico ministero Letizia Ruggeri non ci sta e solleva dubbi sulle stesse competenze della consulente.

Il primo elemento critico, secondo Ranalletta, riguarda il campo di Chignolo d’Isola, dove il cadavere della ragazzina era stato trovato il 26 febbraio del 2010. Secondo la Cattaneo Yara è stata colpita lì con una lama sottile, quando già non poteva più muoversi, perché era inerme, forse a causa di un colpo violento alla testa. «Ma ci sono fibre, mai identificate, sulle ferite di Yara, che non sono riconducibili ai suoi vestiti. Fibre che possono far pensare a un telo e quindi a uno spostamento del corpo, già inerme, all’interno del campo».

Anche sull’arma, secondo la consulente della difesa, è difficile avere certezze: «Si è parlato di una lama affilata e sottile, ma ci sono lesioni che non possono non far pensare a un’arma importante», quindi, ad esempio, una lama piuttosto pesante. L’altro dubbio riguarda invece l’ora del decesso. «Non è possibile dare indicazioni precise», secondo Ranalletta. Cristina Cattaneo aveva indicato la «mezzanotte circa» come fascia oraria da prendere in considerazione. «Ma l’analisi del contenuto gastrico — secondo la consulente della difesa — non può dare indicazioni precise perché si può solo supporre che abbia mangiato alle 14, sulla base di quello che ha detto la madre. Per cui, i calcoli che considerano tra le 4 e le 8 ore per la digestione, non possono essere precisi». La presidente della Corte d’Assise Antonella Bertoja ha però fatto presente che Cristina Cattaneo aveva parlato di un range orario, di una fascia ampia. E ha quindi chiesto alla consulente della difesa: «Ma l’ora del decesso si può discostare in modo significativo dall’indicazione di massima della dottoressa Cattaneo?». «Non certo di giorni — è stata la risposta — ma di ore sì»

cattaneo cristinaSulle critiche al lavoro autoptico, però, il pubblico ministero Letizia Ruggeri non è rimasto a guardare. Anzi, ha attaccato frontalmente: «Lei lavora per l’Asl, ma quali sono le sue reali competenze?» ha chiesto alla Ranalletta. Interpellata, la consulente ha risposto: «Ho lavorato su circa 2.500 cadaveri nella mia vita». Ma a quel punto il sostituto procuratore ha sottolineato che la commissione nazionale antimafia «ha parlato di negligenze, rispetto al suo lavoro sul caso di Attilio Manca». «Mai avuto problemi con le procure» — è stata la controreplica. E uno dei due avvocati di Bossetti, Paolo Camporini, ha aggiunto: «Allora perché non chiamiamo la Cattaneo e le chiediamo del caso Cucchi?». Sugli indizi relativi all’inchiesta la pm ha poi ribadito che il ciuffo d’erba stretto in mano da Yara «un significato ce l’ha, e anche una spiegazione». Yara è stata uccisa a Chignolo, secondo la Cattaneo e secondo la procura. «Se sapessimo il vero significato — ha replicato la consulente della difesa — avremmo già risolto il caso».

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