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orioles riccardo brindisi report 2L'Associazione GAPA, editrice de "I Cordai" e "I Siciliani giovani", ha valutato gli avvenimenti di questi ultimi giorni, che hanno visto l'Ordine dei giornalisti siciliano prendere in considerazione contro il nostro direttore Riccardo Orioles provvedimenti amministrativi, non escludenti la radiazione, rinviando poi tali pratiche (con una improvvisa “marcia indietro”) di sei mesi.

Le nostre testate, e il loro direttore, pongono agli organi d'informazione e alla "società civile" il più generale problema dell’informazione antimafia in Sicilia; e non solo in Sicilia ma – come proprio in questi giorni ha sottolineato la relazione della Commissione Antimafia – ormai in gran parte d’Italia.

A ciò si aggiunge la sempre maggiore ristrettezza, materiale e funzionale, cui vengono costretti i giovani che vogliono svolgere il mestiere di giornalista: sfruttati, malpagati, minacciati, privi di protezione legale da parte degli editori. In Sicilia, le organizzazioni professionali appaiono molto lontane dalla difesa della professione e di chi la esercita correttamente; non è strano che qualcuno ne contesti la fin qui inutile esistenza.

Le redazioni catanesi de "I Cordai" e de "I Siciliani giovani" deplorano l'Ordine dei giornalisti siciliano che oltre trent'anni dà copertura a giornalisti di dubbia integrità etica e civile, che non ha mai contrastato il monopolio dell'informazione, concentrato in pochissime mani e soprattutto in quelle di Mario Ciancio, al momento in attesa di giudizio per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.

Le redazioni catanesi de "I Cordai" e de "I Siciliani giovani" hanno infine deciso che, se l'Ordine dovesse giungere alla radiazione di Orioles, continuerebbero – in nome del diritto alla disobbedienza civile -  a pubblicare a firma “direttore responsabile Riccardo Orioles”: assumendosene ogni responsabilità civile e penale ma adempiendo al dovere di continuare a informare liberamente e dal basso. “Noi  - ci ha insegnato il direttore Giuseppe Fava - abbiamo un concetto etico del giornalismo".

Ringraziamo infine don Luigi Ciotti che in modo fraterno e solidale ha provveduto al pagamento delle quote richieste al nostro direttore dall'Ordine siciliano. Speriamo che questo esempio di generosità solidale aiuti tutti a comprendere come sia necessaria una battaglia civile per aiutare i giornali liberi, sostenere chi li porta avanti, e a dare ai nostri giovani giornalisti la possibilità di esercitare liberamente la professione.

ANTIMAFIADuemila
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