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sabella alfonso 2Parla Sabella: "Ingroia mi critica? Ma se i "cattivi" pagavano per farci la guerra giro armato se l’istinto mi dice di preoccuparmi. Per il Giubileo una task force"
Le parole di Antonio Ingroia, un magistrato come lei, "caro Sabella non tradirci anche tu" tuonano da un articolo de Il Fatto... Cosa risponde?
«Risponderó ad Antonio con una lettera in cui ribadirò la mia stima personale ma anche che rimango della mia idea. La legge prevede che il sindaco possa governare anche senza una maggioranza nel consiglio comunale. E una legge successiva all’entrata in vigore dello scioglimento dei comuni per mafia che prevede che un sindaco venga rimosso o perché debole o condizionabile. In questo caso e emerso che i "cattivi" avrebbero addirittura pagato per fare la guerra a Ignazio Marino nella sua opera di ripristino della legalità. Il parallelismo, poi, con una persona condannata e imputata, che Ingroia fa nel suo articolo, mi sembra assolutamente fuori luogo vista la certificata onestà del sindaco Marino».

Parliamo di Ostia di cui anche lei si sta occupando. Il suo commissariamento non è forse esagerato, cioè non si cerca magari di sacrificare Ostia per "salvare" Roma?»
«Non ho letto ancora il decreto di scioglimento di Ostia. Ma penso che non sia motivato solo dall’arresto di Tassone, il presidente del municipio, e quindi riconducibile solo a Mafia Capitale. Penso che poggi le basi sulle numerose infiltrazioni delle mafie più tradizionali che da anni avevano preso il controllo su di una parte della vita amministrativa. Sempre per quanto riguarda Ostia posso anticiparle che la giunta ha già deciso di riportare la competenza sul litorale e sulle concessioni a Roma Capitale, perché è l’affaccio al mare di Roma, non del decimo municipio».

Se parliamo di mare, dobbiamo parlare di vacanze... Ad esempio quelle del sindaco... Troppo lunghe?
«Farei un’offesa al vicesindaco Causi e al suo straordinario lavoro. Il sindaco Marino è stato presente fino a ferragosto, come era stato concordato, poi ci sono stati il vicesindaco e gli altri assessori che hanno svolto egregiamente le loro mansioni».

Alla luce della decisione del governo, ora che succederà a Roma? Anche in vista del Giubileo...
«Per quanto riguarda il Giubileo i tempi sono stretti e le risorse economiche non sono sono elevate, non credo di dire una novità. Ci sarà lo stesso modello già testato per l’Expo. Voglio precisare che la collaborazione con Cantone era già stata avviata in precedenza. Noi infatti siamo stati il primo comune d’Italia a siglare un protocollo d’intesa con Anac e una collaborazione che prevedeva nello specifico il controllo delle 6 gare più importanti del Giubileo. Le anticipo che per il giubileo abbiamo creato una task force che farà verifiche a campione e a sorpresa delle ditte appaltatrici. Non aspetteremo lo stato di avanzamenti lavoro o i collaudi ma verificheremo in corso d’opera».

E i cittadini romani cosa si devono aspettare? Quale sarà la garanzia che tutto filerà liscio?
«Per quanto riguarda i cittadini penso che Roma abbia un’occasione straordinaria, forse irripetibile, per ripartire in tanti campi. Può contare su di una collaborazione ampia e leale tra più istituzioni, io ne sono sempre stato un fautore. E anche noi, adesso, come giunta non abbiamo più nessun alibi».

Possibile però che per ripartire nel nostro Paese bisogna sempre arrivare in fondo?
«A Roma purtroppo ci sono state due grandi sottovalutazioni: le mafie e il fatto che, a livello nazionale, non si sia contrastata adeguatamente la corruzione che si è spostata dalla politica all’amministrazione, senza soluzione di continuità da Tangentopoli fino ad oggi. Il cocktail esplosivo di queste due criticità ha provocato l’equazione perfetta: Mafia capitale».

Come vedrebbe il prefetto Gabrielli come futuro sindaco alle prossime elezioni?
«Roma ora ha un sindaco in carica e un ottimo prefetto».

Parlando sempre di futuro, i vostri prossimi programmi?
«Come assessore alla legalità il mio compito è di completare i lavori che abbiamo già avviato e di cui anche Alfano ne ha riconosciuto la validità e la giusta direzione. Non abbiamo la presunzione di dire che abbiamo fatto tutto e tutto al meglio ma abbiamo agito su tutte le criticità messe in luce da Mafia Capitale, lavorando per ridare a Roma l’immagine che merita».

Ci saranno nuovi arresti?
«Non lo so, va chiesto alla magistratura. Penso che Mafia capitale sia alle spalle, non purtroppo le altre mafie. È finita però l’era del negazionismo».

Gira ancora armato?
«L’ho fatto solo in un paio di occasioni. Continuerò a farlo quando mio istinto mi dirà che c’è qualcosa di cui preoccuparmi».

Ho visto il suo profilo whatsapp, ha messo una fotografia del super poliziotto RoboCop... Si sente un guerriero solitario?
«Non ha letto il mio stato però... che è "elettrizzato". È un’auto ironia sull’impianto di peace maker che ho appena subito».
Daniela Bricca

Tratto da: iltempo.it

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