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di AMDuemila
Otto persone sono finite ieri ai domiciliari, 3 sono stati sottoposti all'obbligo di firma. E’ questa l’operazione svolta dai carabinieri che hanno eseguito ieri un’ordinanza di cautelare emessa dal gip di Foggia. Erano violenti, pronti a tutto pur di "affermare la loro egemonia non solo a Cagnano Varano ma anche a Ischitella, Carpino e Rodi Garganico. - ha spiegato il procuratore capo di Foggia, Ludovico Vaccaro, nel corso della videoconferenza stampa - Una volontà di predominio conquistata facendo esplodere bombe, commettendo furti e minacciando usando fucili e pistole". Molti degli arrestati hanno precedenti e la "detenzione domiciliare è stata concessa a causa dell'emergenza Covid-19", ha specificato il procuratore che ha ribadito la presenza dello Stato. E poi ha precisato: "Anche in questo momento di grande difficoltà causato dalla pandemia noi ci siamo e siamo in campo per tutelare la legalità e la sicurezza dei cittadini”.
Le accuse a carico delle 11 persone coinvolte sono in concorso e a vario titolo detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, tentativo di furto di denaro, estorsione, rapina, ricettazione e minaccia a mano armata. La genesi dell’inchiesta ha avuto come inizio nel settembre di due anni fa "dopo una esplosione. - ha detto la pm Laura Simeone, che ha coordinato le indagini - Le intercettazioni, i pedinamenti, i riscontri investigativi ci hanno consentito di ricostruire l'attività del gruppo che aveva come principale obiettivo controllare la piazza dello spaccio e che commetteva altri reati come mezzo per affermarsi”. La conferma sarebbe arrivata anche dal quantitativo di armi e materiale esplodente sequestrato: ordigno con miccia, sei grossi petardi, 133 munizioni, pistole, fucile calibro 12 e polvere da sparo . "Un'arma da fuoco è stata usata per minacciare un minore di Cagnano colpevole di non aver saldato il conto di una quantità di droga presa. - ha detto il maggiore Sante Picchi della compagnia di Vico - Un altro cliente è stato rapinato del cellulare per la stessa ragione. Il gruppo compiva furti e altri reati ai danni di chi aveva contratto debiti con loro”. "Non possiamo dire che il loro modo di agire è militare ma ci si avvicina, vista la disponibilità di armi e di furti commessi con l'uso di bombe agli sportelli bancomat" ha poi concluso il colonnello Nicola Lorenzon, comandante della compagnia provinciale di Foggia.

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