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Foggia. Sono quattro le condanne, per un totale di 68 anni di carcere, emesse dal gup del tribunale di Bari, Marco Galesi, al termine del processo con rito abbreviato, a quattro presunti mafiosi di Foggia, affiliati al clan Moretti-Pellegrino-Lanza. Le accuse, a vario titolo, riguardano una serie di tentati omicidi, messi a segno nel corso di una guerra di mafia foggiana. Venti anni di reclusione per Gianfranco Bruno, detto 'Il primitivo', e Giuseppe Ricco, 14 anni per Antonio Bruno e Antonio Carmine Piscitelli. Per la direzione distrettuale antimafia di Bari, i quattro pianificarono una serie di agguati per vendicare l'omicidio di Rodolfo Bruno, padre di Antonio, uno degli imputati, ucciso nel novembre 2018. Nel processo erano contestati i duplici agguati nei confronti di Gioacchino Frascolla e Mario Clemente del 16 e del 23 gennaio e poi il duplice tentato omicidio dei fratelli Gioacchino e Antonio Riccardo Augusto Frascolla del 26 gennaio. Agguati, secondo la tesi dell'accusa, messi a segno nell'ambito della guerra tra Moretti-Pellegrino-Lanza e Sinesi-Francavilla, batterie della 'Società Foggiana', la mafia del capoluogo, da sempre ritenuti rivali.

AGI