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'Forse in passato c'è stata sottovalutazione'

Foggia. "C'è la volontà di tornare al più presto a Foggia ma credo che ci vogliano non meno di 30-40 giorni". Lo ha assicurato il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, al termine della riunione in prefettura. "C'è una emergenza che è questa quarta mafia che da tutti è stata rilevata a partire dal 9 agosto 2017, giorno del quadruplice omicidio a San Marco in Lamis. Abbiamo avuto la percezione che forse in passato certe organizzazioni di stampo mafioso sono state sottovalutate".
Morra si è poi soffermato sullo scioglimento dei comuni del foggiano per possibili infiltrazioni mafiose: a Cerignola e Manfredonia sono operative due commissione per accertare presunte pressioni da parte della criminalità organizzata. "Quando si scioglie un organismo democraticamente eletto per infiltrazioni dell'antistato nello Stato tutti dovrebbero essere tristi - ha detto -. giusto però prenderne coscienza e poi procedere per innovare e cambiare. Il vero problema - ha aggiunto il presidente - è che noi sciogliamo il ceto politico, rinviamo alle urne i cittadini affinché vi sia un innovamento dell'organismo democraticamente eletto e ci dimentichiamo che il Comune significa anche funzioni dirigenziali, uffici". "Magari - incide Morra - l'infiltrazione potrebbe essere proprio nei quadri della struttura burocratica".

ANSA


Mafia: Morra a Foggia, comunità combatta insieme a noi
'Stato reagisce ma cittadini capiscano istituzioni non bastano'
Foggia. "La presenza di alcuni membri della Commissione" antimafia "pronti a preparare una prossima visita istituzionale, vuole testimoniare la volontà dello Stato di reagire. I cittadini devono però capire che non sono sufficienti le istituzioni se non c'è consenso da parte della comunità. Noi siamo qui a combattere e siamo convinti che tanti foggiani vogliono vincere questa partita". Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare antimafia, il senatore Nicola Morra (M5S), questa mattina a Foggia dopo i sette attentati dinamitardi che hanno colpito attività commerciali del territorio nell'ultimo periodo. "Vicende - ha detto Morra - che in uno Stato democratico non dovrebbero mai avvenire".
"Qui - ha aggiunto - ci sono commercianti che possono essere 'h24' oggetto di richieste estorsive da parte del racket". "La volontà della Commissione - ha precisato - è quella di far capire che senza rispetto della legalità non ci può essere sviluppo. Dobbiamo coniugare le regole della democrazia a quelle del mercato, facendo capire a tutti che le mafie sono soggetti che il mercato sano espelle". "Sono parassiti - ha concluso - contro cui dobbiamo usare la determinazione massima possibile". "Dobbiamo chiedere a tutti i cittadini della Capitanata - ha proseguito Morra - il massimo impegno possibile per sgominare queste associazioni criminali di stampo mafioso". "Ricordo a tutti - ha aggiunto - che nella nostra Costituzione c'è un vincolo che deve esser sentito da tutti i cittadini che riguarda gli inderogabili doveri di solidarietà politica, sociale ed economica. Tacere significa venir meno ad un dovere". "Siamo appena di ritorno da San Marco in Lamis - ha detto il presidente della Commissione parlamentare antimafia - dove abbiamo incontrato genitori, le vedove ed il fratello dei Luciani, Luigi ed Aurelio, ammazzati ad agosto 2017. Ho trovato delle persone di una straordinaria dignità. Ho trovato, però, situazioni che meritano attenzione e correzione". "Non è pensabile - ha sottolineato Morra - che si possa essere uccisi così come è avvenuto quel 9 agosto, e non è pensabile che ci siano dei ragazzini, figli di quei morti, che debbano essere sostentati dalla benevolenza delle famiglie, dall'impegno dei familiari e non dallo Stato". "Adesso - ha concluso - provvederemo affinché in tempi rapidi si posa prendere coscienza di questa emergenza".

ANSA

Foto © Imagoeconomica

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