Dichiarazione di Alessandro Cobianchi (in foto), responsabile area Legalità democratica Arci
25 giugno 2014
Roma. “Siamo vicini ai giovani della cooperativa Terre di Puglia Libera Terra, vittima dell’ennesimo atto intimidatorio di stampo mafioso. Un incendio ha infatti distrutto circa 10 ettari di grano seminato sui terreni confiscati al clan Buccarella di Tuturano, e assegnati dall’anno scorso alla cooperativa.
Già in passato la stessa cooperativa ha subito vari atti intimidatori, che sommati a quelli verificatisi in altri terreni o beni confiscati alle mafie in diverse parti d’Italia nei mesi scorsi devono indurci a una riflessione seria sul perché di questa recrudescenza.
Siamo convinti che per evitare il ripetersi di simili azioni, sia indispensabile riattivare quel controllo sociale che scatta quando il bene sottratto alla criminalità organizzata viene percepito come bene restituito alla collettività, in primo luogo attraverso il suo riutilizzo sociale.
Per questo riteniamo che il campo della legalità che abbiamo organizzato a poca distanza da quel terreno possa rappresentare un efficace deterrente per il ripetersi di simili atti, così come tutte le altre attività di sensibilizzazione che costantemente promuoviamo, a cominciare dalla Carovana antimafie, che ha appena concluso la prima parte del suo viaggio in Italia.
Ora il nostro impegno prioritario è non far sentire soli i soci della cooperativa colpita, stando al loro fianco in una battaglia che ci riguarda tutti, perché solo con la sconfitta del potere mafioso la nostra democrazia potrà dirsi realizzata”.
La solidarietà dell’Arci alla cooperativa Terre di Puglia Libera Terra, vittima di una grave intimidazione mafiosa
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