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polizia-web414 ottobre 2013
Brindisi. Operazione della Polizia di Stato e del Ros dell'Arma dei Carabinieri che ha condotto all'arresto di 18 persone in provincia di Brindisi e in varie località del territorio nazionale, indagate (capi clan ed affiliati alla Sacra Corona Unita) per associazione mafiosa, omicidio plurimo, tentato omicidio con l'aggravante del metodo mafioso. I particolari dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà presso gli uffici del Procuratore della Repubblica di Lecce, alle ore 11. Le indagini della Polizia di Stato e dei Carabinieri, avviate nel 2012 ed incentrate sui clan dominanti della frangia brindisina della sacra corona unita, hanno consentito di ricostruire i moventi, gli autori e i mandanti di 4 omicidi e 6 tentati omicidi commessi, tra il 1997 ed il 2010, per contrapposizioni nell'ambito della medesima organizzazione mafiosa di appartenenza. L'operazione che ha condotto all'arresto delle diciotto persone nei confronti di presunti affiliati alla frangia brindisina della Sacra Corona Unita, denominata "Zero" è scattata alle prime luci dell'alba. Gli arresti sono stati disposti dal gip di Lecce su richiesta della Direzione distrettuale antimafia ed eseguiti dagli uomini della Squadra Mobile di Brindisi e del commissariato di Mesagne, dai carabinieri del Ros di Lecce e del Comando provinciale di Brindisi. Sono state anche le dichiarazioni di due collaboratori di giustizia a permettere alla Dda di Lecce di ricostruire la rete di azioni criminali commessa dai diciotto presunti affiliati alla Sacra Corona Unita nella sua frangia brindisina. Polizia e carabinieri sono riusciti a ricostruire tredici anni di attività criminale dei clan, avvalendosi anche della collaborazione di uno dei pentiti storici della Scu, il mesagnese Ercole Penna, e dell'ultimo collaboratore di giustizia (sempre di Mesagne) Giovanni Cosimo Guarini, detto Maradona. Le loro dichiarazioni hanno messo in luce l'esistenza di nuovi equilibri criminali tra i clan dell'alto Salento, che hanno esteso la loro operatività anche all'estero. Tra le persone destinatarie della misura di custodia cautelare, molte delle quali sono già in carcere, figurano Francesco Campana, ritenuto il capo della Scu brindisina e arrestato nel 2011 a Oria in seguito a una condanna a nove anni per associazione mafiosa, nonchè il suo braccio destro, Ronzino De Nitto, anche lui in carcere dal 2012. Le indagini hanno riguardato i quattro omicidi e sette tentati omicidi, commessi tra il 1997 e il 2010, nell'ambito di una guerra tra le diverse frange della Sacra Corona Unita. Le inchieste di polizia e carabinieri hanno permesso di individuare sia i mandanti, che i moventi e gli esecutori materiali di quei delitti.

AGI