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polizia municipale spalleSequestrato dalla Polizia municipale a Napoli
Napoli. Una cappella di proprieta' al cimitero fa status sociale e il clan Vastarella, attivo al Rione Sanita' di Napoli, aveva pensato ad un proprio monumento funebre, destinato al boss Vittorio Vastarella, ucciso il 31 agosto 2016 in un agguato, e ad altri appartenenti alla famiglia camorristica. Cosi' gli uomini del clan hanno occupato una cappella gentilizia del cimitero nuovo di Poggioreale, in via S.Maria del Pianto, di proprieta' del Comune, e l'hanno chiusa con un cancello blindato. Sulla cappella, a lettere grandi, era stato inciso il nome della famiglia, che non sarebbe passato inosservato tra i visitatori del cimitero.
All'interno della cappella, in attesa della traslazione dei resti di Vittorio Vastarella, dei fratelli Luigi, VittorioCiro e della madre, Clementina Topo, erano gia' state collocate cinque lapidi in marmo, con i loro nomi incisi e suppellettili di arredo cimiteriale. In totale nella cappella - che risulta vuota - avrebbero potuto trovare posto i resti di 15 defunti.
La Polizia Municipale di Napoli ha sequestrato il manufatto, contestando - per ora formalmente nei confronti di ignoti - i reati di invasione di edificio pubblico e di deturpamento di
cose altrui. Le indagini condotte dal capitano Giuseppe De Martino, responsabile del reparto investigativo, hanno ricostruito che la cappella gentilizia dal 2012 era tornata di proprieta' del Comune di Napoli, dopo una sentenza del Tar, confermata dal Consiglio di Stato, che aveva ritenuto illegittimo l'acquisto del monumento funebre da parte di un privato, che lo aveva poi rivenduto. Le cappelle funerarie del cimitero di Poggioreale non possono essere vendute a privati, ma solo assegnate in concessione per 99 anni. Quella occupata dagli uomini dei Vastarella ha un costo di circa 100 mila euro.

ANSA

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