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diana-lorenzo-camorra-manifdi Diletta Della Rocca - 6 luglio 2015
È stato per anni un’icona della lotta alla criminalità organizzata, citato dallo stesso Roberto Saviano in Gomorra come esempio di politico positivo in una terra dilaniata da lotte di camorra.
Quasi come in un incubo però lo stesso Lorenzo Diana è stato coinvolto nell’inchiesta sulla metanizzazione dell’agro casertano, sul presunto patto tra la Concordia CPL e il clan dei Casalesi. Davvero una brutta botta o meglio uno scherzo di cattivo gusto, come ha commentato l’ex senatore.
Lorenzo Diana, 66 anni, originario di San Cipriano d’Aversa è molto noto in Campania per il suo impegno politico contro la camorra. Talmente conosciuto che più volte il clan dei Casalesi lo ha minacciato fino a progettare la sua uccisione. Sotto scorta dal 2004 la sua figura è stata per anni esempio di legalità e noto è anche il suo impegno politico: deputato dei Democratici Socialisti dal lontano 1994 e componente della Commissione Lavori Pubblici e Antimafia.
E poi presidente nazionale Rete per la legalità, membro del direttivo della Fondazione Caponnetto, insignito nel 2008 del Premio nazionale Paolo Borsellino. Insomma un curriculum di tutto rispetto.
 
L'inchiesta della DDA di Napoli:
Sono sei le ordinanze di custodia cautelare notificate nell’ambito dell’inchiesta della DDA di Napoli e dei carabinieri del comando Tutela ambiente del colonnello Sergio De Caprio.
In manette gli ex dirigenti della coop modenese, subappaltatori e imprenditori della metanizzazione compiuta nei comuni tra Casal di Principe, Casapesenna e limitrofi. I quattro manager di Cpl Concordia sono indagati per concorso esterno in associazione mafiosa per essersi accordati con i clan dei Casalesi, in particolare con i reggenti delle cosche Schiavone e Zagaria, che gestivano l'affare della metanizzazione nell'agro aversano.
Secondo l'accusa avrebbero ricevuto dai clan sostegno di vario tipo e la camorra avrebbe costretto i titolari della Eurogas, società già assegnataria della convenzione con tre comuni, a cederla gratuitamente alla Cpl Concordia. Piccolo e Schiavone, invece, sono indagati per associazione mafiosa per aver curato gli interessi del clan Zagaria in relazione agli appalti per la metanizzazione del casertano.
Come evidenziato dal Gip nell’ordinanza di custodia cautelare, le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e condotte dai carabinieri del NOE di Caserta in relazione alle opere di metanizzazione eseguite dalla CPL Concordia nel Bacino Campania 30 risalenti al 2000, sono state determinanti le dichiarazioni del pentito Antonio Iovine, vertice del clan dei Casalesi.
Secondo il sostituto procuratore aggiunto della DDA di Napoli Giuseppe Borrelli, "l’ex senatore PD Lorenzo Diana avrebbe avuto un ruolo di assoluto rilievo in quanto facilitatore della realizzazione delle opere nel bacino".
 
Il ruolo di Lorenzo Diana:
Lo stesso Borrelli sottolinea il ruolo fondamentale di Diana alla luce dei suoi incarichi in quanto componente della Commissione Parlamentare Antimafia prima e consigliere comunale di San Cipriano d’Aversa, poi. Secondo il Gip Federica Colucci "l’ex senatore avrebbe esercitato un ruolo di intervento diretto sulla prefettura di Caserta." La Cpl concordia aveva anche assunto nel periodo 2006-2007 il figlio di Lorenzo Diana con incarichi non meglio precisati.
Lorenzo Diana risulta indagato per concorso esterno in associazione camorristica (art 110 e 4 16 bis c.p), per quella già prescritta di corruzione (art 358 c.p) e abuso di ufficio (art. 323 c.p.) in due diverse ordinanze. Solo per una di queste il Gip ha disposto il divieto di dimora in Campania.
Lorenzo Diana è infatti coinvolto in una vicenda con il sostituto procuratore FIGC Manolo Iengo per far ottenere al figlio di Diana un certificato fasullo di dirigente della Frattese calcio, squadra di serie D, utile per consentire al ragazzo di accedere al master di dirigente sportivo. Non solo, Diana avrebbe anche affidato allo stesso legale incarichi di assistenza del CAAN, centro agroalimentare di Volla a Napoli.
Il sindaco Luigi De Magistris però ha sospeso la posizione di Diana da dirigente del CAAN per permettergli di difendersi, anche se è giusto ricordare che Lorenzo Diana non figura tra gli arrestati.
 
Info: laveracronaca.com
 
 
Caso Cpl, Diana si difende: «Da sempre dalla parte dello Stato, è la vendetta di Iovine»
4 luglio 2015
«È la vendetta di Iovine, il quale cerca di coprire gli ingenti patrimoni accumulati negli anni delegittimando chi come me è l'unica memoria storica in grado di ricostruire la sua carriera criminale». Passa al contrattacco Lorenzo Diana, ex parlamentare impegnato nell'antimafia e indagato a Napoli per concorso esterno in associazione mafiosa nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Napoli che ha messo in luce un patto tra la Concordia Cpl e il clan dei Casalesi per la metanizzazione nell'Agro Aversano.

L'ex parlamentare del Pd («me ne andai dal partito nel 2010, dopo che candidarono alla Regione il sindaco di Villa Literno su cui aveva indagato da pm Cantone») ha trascorso la notte a Roma dove osserva il divieto di dimora cui è stato sottoposto per un'altra vicenda, relativa a un presunto abuso d'ufficio commesso in qualità di presidente del Centro agroalimentare di Napoli. «Rivendico con orgoglio l'impegno per portare il metano nel comune di San Cipriano d'Aversa - dice a sua difesa - e ricordo che la Cpl si presentava come un'azienda al di sopra di ogni sospetto, ben vista anche dai funzionari prefettizi che all'epoca commissariavano i comuni del Casertano. Se accordi ci sono stati con la camorra non mi hanno riguardato. Molte cose passavano sopra la testa dei Comuni. Io mi sono tenuto sempre mille miglia lontano dalla gestione degli appalti proprio perchè temevo le infiltrazioni camorristiche». L'inchiesta trae spunto dalle dichiarazioni di diversi pentiti tra cui Antonio Iovine, ex boss dei Casalesi e oggi collaboratore di giustizia: «Ai magistrati ricordo che io ho cacciato il cognato di 'Ò ninno' (il soprannome con il quale è conosciuto Iovine, ndr) in modo pubblico dal comune di San Cipriano. E sono stato minacciato di morte da Iovine, come avrei potuto fare patti con lui? Chiedero' che tirino fuori tutte le intercettazioni dei Casalesi dalle quali emerge che io per loro rappresento un nemico».
 
Info: ilmattino.it

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