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abete-luca21 novembre 2014
La televisione di informazione può rivelarsi molto scomoda, ma non parliamo dell’informazione “alla Barbara d’Urso” e di quella dei programmi di intrattenimento, ma di quella proposta da programmi di denuncia sociale come la macchina da guerra di Antonio Ricci e di tutto il suo team, conduttori (che vanno e vengono) e soprattutto inviati, i più esposti a minacce verbali e fisiche, oggi anche dalla mafia.
Questa volta è il turno di Luca Abete (in foto), inviato dalla Campania di Striscia la Notizia, che proprio nella puntata di ieri sera ha spiegato l’episodio nel quale si troverebbe coinvolto, o meglio ha affermato aver letto la data della propria morte su Wikipedia: secondo il sito infatti la sua fine sarebbe prevista per l’8 dicembre.
Le inchieste di Luca Abete e Striscia la Notizia probabilmente risultano essere scomode alla camorra, e proprio per questo motivo l’inviato avrebbe subito minacce di morte dalle organizzazioni mafiose, avendo portato alla luce verità scottanti su argomenti come la presenza di rifiuti tossici nella Terra dei Fuochi.
Oltre al tema rifiuti tossici Luca Abete si è occupato anche di un’inchiesta appena terminata sui beni confiscati alla Camorra ma è stato anche promotore di iniziative benefiche a braccetto con l’Unicef. Striscia la Notizia e Antonio Ricci hanno intenzione di dedicare altro spazio nelle prossime puntate all’argomento “beni confiscati alla Camorra“, affermando inoltre di voler identificare gli autori delle intimidazioni.

lanostratv.it

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