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24 giugno 2014
Un imprenditore, Angelo Grillo, è stato arrestato dalla squadra mobile di Caserta per l'omicidio di Angelo Cortese, affiliato al clan Piccolo e antagonista dei Belforte, avvenuto a Maddaloni il 15 settembre del 2006. L'ordinanza è stata notificata anche Giorgio e Clemente D'Albenzio.
Per lo stesso omicidio erano state già arrestate, a settembre dello scorso anno, tre persone, ossia Salvatore Belforte, Felice Napolitano e Francesco Zarrillo. In base a quanto emerso dalle indagini la vittima fu uccisa, su mandato del boss Salvatore Belforte, da un commando costituito da Bruno Buttone, Domenico Cuccaro, poi divenuti entrambi collaboratori di giustizia, Napolitano e Zarrillo.
In base alla ricostruzione della polizia, movente del delitto è la contrapposizione tra i clan Belforte e Piccolo per il controllo della attività illecite nel comprensorio di Marcianise (Caserta), Caserta, Maddaloni (Caserta) e comuni limitrofi. Secondo quanto spiega la polizia, infatti, Cortese faceva estorsioni per conto dei Piccolo.
Ma il motivo che, secondo la polizia, determinò la decisione di eliminarlo fu la richiesta del ‘’pizzo’’ rivolta al titolare di una grossa impresa di pulizie e servizi, ossia Angelo Grillo, ritenuto imprenditore vicino ai Belforte.
Fu proprio quest’ultimo, secondo gli investigatori, a chiedere al clan di uccidere l’estorsore. E per tale motivo, l’imprenditore era stato indagato, quale mandante, per concorso nell’omicidio.
Per l’imprenditore e i D’Albenzio, che secondo l’accusa attirarono la vittima in un tranello, era già stata chiesta la misura cautelare, ma il gip non ritenne adeguatamente ‘’gravi’’ gli indizi acquisiti. La Dda di Napoli, propose appello al Tribunale del Riesame partenopeo che, il 22 gennaio 2014, applicò l’arresto, la cui efficacia è rimasta sospesa sino all’esito del ricorso in Cassazione proposto dalla difesa, che la Suprema Corte ha rigettato proprio nei giorni scorsi, rendendo esecutivo il provvedimento restrittivo.
 
Adnkronos

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