I CLAN DEL CENTRO STORICO
20 gennaio 2014
Il 27enne Vincenzo Persico ammazzato a Montecorvino: aveva obbligo di dimora nel paese a casa della sorella
Salerno. L'agguato a Vincenzo Persico, il 27enne salernitano ucciso ieri sera a Montecorvino Rovella poco dopo le 18, è il segnale che la faida di camorra nel centro storico del capoluogo sta ricominciando. E la vittima non è casuale: sfuggito a un agguato qualche anno fa, componente di una storica famiglia di affiliati alla camorra del centro antico di Salerno. Persico era a Montecorvino Rovella dove aveva obbligo di dimora a casa della sorella per scontare un residuo di pena per il reato di estorsione.
LA DINAMICA - La vittima era a bordo di uno scooter quando è stato avvicinato da una moto di grossa cilindrata con i due killer. Uno di loro ha aperto il fuoco esplodendo
almeno sei colpi di pistola. Per Persico non c'è stato nulla da fare: il ragazzo è morto immediatamente. L'azione dei killer è stata studiata, a conferma che l'omicidio era stato preparato da tempo.
IL PERSONAGGIO - Nel centro storico era conosciuto come «Enzo Coca Cola», uno che aveva studiato da boss fin da piccolo. Componente di una famiglia dedita alla criminalità da generazioni. A marzo dello scorso anno era stato condannato per estorsione a due anni e due mesi di reclusione. Appena ventenne, era diventato socio di un altro componente di una famiglia storica della camorra salernitana: Roberto Capri. Ma l'accordo si chiuse nel 2008 quando il giovane Capri, da qualche tempo deceduto, tentò di ammazzarlo entrando in un centro scommesse armato di pistola.
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