Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

terra-dei-fuochi-web21 ottobre 2013
Con il nostro coordinatore regionale Antonio Di Luca e una nutrita delegazione di aderenti campani di Azione Civile sabato 12 siamo scesi in piazza a Roma per difendere e chiedere la piena attuazione della Costituzione. Durante il viaggio di ritorno con Antonio e gli altri abbiamo stabilito una serie di iniziative perché questa battaglia civile sia portata avanti non sono a livello nazionale ma con una serie di impegni sul nostro territorio.
E qui vado al cuore del problema: così come accaduto a livello nazionale, dove negli anni abbiamo avuto una classe politica di centro-destra e di centro-sinistra che ha pensato a disapplicare la Costituzione e il corollario di diritti da essa sanciti, così in molte regioni si è applicata a livello locale la stessa linea politica.
La Campania è ormai diventata la “pattumiera” d’Italia, visto che abbiamo inceneritori e discariche che sorgono come funghi sul territorio. Il perché è facile spiegarlo. Fino ad ora chi ci ha governato alla Regione ha portato avanti una sola politica in tema di smaltimento di rifiuti, quella che prevede di accumulare la spazzatura nelle discariche per poi mandarla a bruciare negli inceneritori. Inutile dire degli effetti devastanti che si hanno sulla salute delle persone. Perché questo modello? Pensiamo all’ ex governatore del centro sinistra Antonio Bassolino che per dieci anni ha governato la Regione Campania (attualmente la regione è guidata da Stefano Caldoro, Pdl) e che nelle ultime settimane sta tornando alla carica occupando le pagine dei quotidiani locali e dei tg locali, forse per prepararsi ad una ridiscesa in campo in vista delle regionali che si terranno nel 2015 o per le elezioni a sindaco di Napoli nel 2016. Questo lo scopriremo presto, ma di che cosa è stato protagonista l’ex governatore? Nel 2000, fino al 2004, Bassolino venne nominato commissario straordinario per fronteggiare e gestire l’ennesima emergenza rifiuti che scoppiò nella regione. Ebbene Bassolino con altri 27 imputati finì sotto processo proprio per la gestione di quell’emergenza, con i seguenti reati d’imputazione: truffa, frode in pubbliche forniture, traffico illecito di rifiuti. Inutile dire come si concluse il processo, con il P.M. Sirleo che dichiarò che Bassolino aveva concorso alla perpetrazione dei reati, ma questi ultimi erano ormai caduti in prescrizione. Quindi il processo si è concluso con un colpo di spugna. L’ esempio che ho riportato chiarisce come questo modello permette di anteporre i propri interessi personali rispetto a quelli della collettività. A questo va aggiunta quella rete trasversale formatasi tra criminalità organizzata, politica e imprenditoria che permette di far sversare agli imprenditori. anche del nord, gli scarti tossici delle loro industrie nei sottosuoli dei nostri terreni, inutile dire le conseguenze che questa pratica illegale ha sulla nostra salute visto che inquina i terreni dove si coltiva e inquina le falde acquifere. Il risultato di tutto questo, è che la Campania è la regione con il più alto tasso di mortalità causati dai tumori e non certo per come afferma il ministro della Salute Lorenzin o la moglie del governatore Caldoro, per il cattivo stile di vita, ma per la situazione ambientale, che ci può far parlare di vero e proprio biocidio. Un modello di politica ambientale che viola l’art.32 della Costituzione che sancisce il diritto alla salute. Ora alcuni si chiederanno, ma visto che la Campania è la Regione con il più alto tasso di tumori, ci sarà il famoso registro dei tumori che sopratutto in sede giudiziaria, permette di poter stabilire se sussiste una correlazione tra l’alto tasso di tumori che ci sono in una determinata zona con l’eventuale vicinanza nella zona di discariche o di siti di smaltimento dei rifiuti tossici? La risposta è no. Perché se è vero che il Consiglio Regionale approvò la legge n. 19 del luglio 2012 che istituiva il registro tumori è anche vero che in realtà si mirava a mettere su un altro carrozzone con l’istituzione di nuovi uffici e nuovi incarichi amministrativi. E, infatti, non è un caso che la legge è stata dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale, perché viola gli articoli 117 comma 3 e 120 comma 2 della Costituzione. L’ intera operazione messa in piedi dalla legge regionale contrastava con i vincoli imposti dal piano di rientro per colmare il disavanzo sanitario che ha la regione Campania. Dal quel giorno il Consiglio Regionale sarebbe dovuto tornare a lavorare per elaborare approvare una nuova legge per istituire il registro tumori, invece dormono. E questo ci fa porre un altro interrogativo, come può questa classe politica e dirigente occuparsi del piano di bonifica per i territori avvelenati dai rifiuti tossici e non tossici?

Giordana Moltedo – Azione Civile Napoli

azionecivile.net

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos