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9 febbraio 2013
Caserta. Per guadagnare l'affiliazione al clan doveva segnalare la presenza della vittima. E' quanto è emerso dalle indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta sul tentato omicidio di Francesco Panaro, alias ''o'scagnato'', 52enne esponente del contrapposto gruppo criminale Cantiello-Tavoletta, organizzato nel febbraio 2001. In particolare, i carabinieri oggi hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, nei confronti di due soggetti ritenuti responsabili di tentato omicidio e detenzione illegale di armi in concorso, con l'aggravante di aver agito al fine di agevolare il sodalizio camorristico dei Casalesi, gruppo Bidognetti. L'indagine ha permesso di far emergere, tra i protagonisti dell'agguato, tra gli altri, anche le figure degli odierni arrestati, rispettivamente mandante e ''specchiettista'', ossia colui il quale aveva il compito di individuare la vittima.
In particolare le manette sono scattate per Alessandro Cirillo, 37enne di Casal di Principe ritenuto affiliato al clan dei Casalesi gruppo Bidognetti e Fabio Monaco, 39enne originario di Casal di Principe ma da anni residente a Sant'Agata Bolognese, ritenuto contiguo al clan dei Casalesi gruppo Bidognetti e attualmente titolare di impresa edile insieme a propri familiari. I due sono accusati di tentato omicidio e detenzione illegale di armi in concorso, con l'aggravante di aver agito al fine di agevolare i Casalesi. Tra gli elementi che hanno condotto agli arresti anche le dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Luigi Grassi in ordine al tentato omicidio nel febbraio 2001 di Panaro. In particolare, a quanto emerso dalle indagini, Cirillo sarebbe il mandante dell'agguato, essendo all'epoca reggente della fazione bidognettiana del clan dei Casalesi, mentre Monaco sarebbe lo ''specchiettista'', avendo ricevuto ed effettivamente realizzato, secondo gli inquirenti, il compito di individuare la vittima, incarico che, se conseguito, gli avrebbe garantito l'affiliazione al gruppo camorristico. (segue)
Per la medesima vicenda, sono stati gia' arrestati il 21 ottobre 2010 e successivamente giudicati Francesco Di Maio, 45 anni, Gaetano Pagano, 61 anni, Giovanni Letizia, 33, Esterina Pagano, 56, Alfonso Cesarano, 34 ed Emilio De Caterino, mentre il 12 ottobre 2012 sono finiti in manette Gaetano Pagano, 61 e Vincenzo Caterino, 49. L'arresto del killer designato, Francesco Di Maio, consenti' di evitare l'agguato ai danni di Panaro, che rimase tuttavia vittima di altro attentato il 10 settembre 2001. Monaco e' stato rintracciato e bloccato all'Aquila dove l'impresa edile della quale e' titolare stava svolgendo alcuni lavori. Al momento dell'arresto l'uomo aveva nella propria disponibilita' una pistola. Dopo le formalita' di rito, e' stato associato alla Casa Circondariale di L'Aquila.

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