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13 dicembre 2012
Napoli. I due erano immuni da richieste estorsive, che invece colpivano sistematicamente gli imprenditori 'rivali', attuando forme di concorrenza sleale ed assumendo una vera e propria posizione di monopolio nel settore del trasporto di merci su strada.
I finanzieri del Comando Provinciale di Napoli stanno eseguendo da stamattina un provvedimento di sequestro di beni per circa 35 milioni di euro nei confronti di due fratelli imprenditori, esponenti delle famiglie 'Perreca-Delli Paoli' vicine al clan dei Casalesi. Il provvedimento e' stato emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere-Collegio per l'Applicazione delle Misure di Prevenzione. Le indagini economico-patrimoniali che hanno portato all'emissione dei relativi provvedimenti ablativi in applicazione della normativa antimafia sono state delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli.

Le misure riguardano due noti fratelli imprenditori del casertano, ritenuti, anche in relazione a dichiarazioni rese da diversi collaboratori di giustizia, prestanome e riciclatori del clan Perreca/Delli Paoli, egemone nei comuni di Marcianise, San Nicola la Strada e Recale ed aderente al clan dei Casalesi. Grazie ai rapporti privilegiati con il suddetto clan, i due imprenditori hanno goduto di una illimitata 'protezione', restando immuni da richieste estorsive (che invece colpivano sistematicamente gli imprenditori 'rivali'), attuando forme di concorrenza sleale ed assumendo una vera e propria posizione di monopolio nel settore del trasporto di merci su strada.
Cio', in particolare, avvalendosi di una societa' controllata direttamente dalla camorra, che se ne serviva per reimpiegare capitali di provenienza illecita. Con l'operazione di oggi, in particolare, sono state sottoposte a sequestro 7 societa' di capitali, con sede nelle province di Roma, Caserta e Vasto (Ch), operanti nei settori del trasporto di merci su strada ed immobiliare, nonche' beni personali (appartamenti, auto, motoveicoli e rapporti bancari) intestati ai due imprenditori ed alle rispettive consorti per un importo di circa 35 milioni di euro.

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