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8 febbraio 2012
Roma. La camorra, in Campania, fa male anche alla salute e provoca - con il business dei rifiuti che inquinano il territorio e arricchiscono le entrate dei clan - l'aumento dei tumori e della presenza di inquinanti come la diossina nel sangue e nel latte materno. A lanciare l'allarme per questa conseguenza del «predominio predatorio» del territorio ad opera, appunto, della camorra, è la Relazione annuale della Procura nazionale antimafia. «Alcuni dati di natura epidemiologica dimostrano in tutta la loro gravità gli effetti nefasti provocati da scellerate strategie di distruzione del territorio a fini criminali», sottolinea il rapporto. In proposito, la Relazione rileva come uno studio del 2010 del Dipartimento Ambiente dell'Istituto superiore di sanità ha evidenziato che dal 2008 «si registra un accumulo di diossina ed una presenza di determinati inquinanti nel sangue e nel latte materno in gruppi di popolazione a differente rischio di esposizione nella Regione Campania». «I campionamenti provenienti da popolazione residente nell'ambito delle Asl Na3, Na4, Ce1 e Ce2 (sostanzialmente nella provincia nord di Napoli e nel basso casertano) hanno poi dimostrato che la vicinanza residenziale a luoghi dove sono presenti rifiuti rappresenta uno dei principali fattori in grado di influenzare l'entità dell'esposizione», spiega la Relazione della 'superprocurà guidata da Pietro Grasso. Già nel 2004, per quanto riguarda l'aumento di tumori agli organi vitali (fegato, seno, sistema nervoso, colon retto ecc) l'autorevole rivista internazionale 'The Lancet Oncology' - ricorda il rapporto - «aveva evidenziato un forte incremento di patologie oncologiche nell'area di Nola, Marigliano ed Acerra tanto da superare la media nazionale». «Insomma è ormai manifesta una camorra - conclude Filippo Beatrice, il magistrato della Dna che ha trattato il capitolo della criminalità organizzata campana - che non solo mortifica le iniziative economiche che lecitamente si cerca di intraprendere in determinati territori a rischio di infiltrazione mafiosa, ma che con il suo agire determina effetti perniciosi per la salute della collettività».

ANSA

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