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7 febbraio 2012
Roma. Aziende, beni immobili, veicoli e rapporti bancari, per un valore di circa 45 milioni di euro, che fanno capo a Domenico Petito, imprenditore di Giugliano in Campania (Na) contiguo al clan camorristico Mallardo, sono stati sequestrati nel corso un'operazione di polizia giudiziaria, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e condotta dal Gico del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Roma insieme alla Squadra Mobile della Questura di Latina. Petito, già nel marzo del 2010, era stato colpito da misura cautelare per reati di associazione di stampo mafioso e intestazione fittizia di beni nell'ambito dell'operazione «Arcobaleno» che ha accertato come personaggi del clan Mallardo erano riusciti ad infiltrarsi nel mondo dell'imprenditoria lecita, soprattutto nel settore edilizio, costituendo numerose società immobiliari anche grazie alla fattiva collaborazione di insospettabili imprenditori e professionisti. Dagli accertamenti era emerso che Petito aveva consentito al clan di perfezionare ingenti investimenti nel settore edilizio-immobiliare nelle provincie di Latina, Napoli, Caserta e Cosenza. L'Autorità Giudiziaria partenopea aveva però, inizialmente, revocato la misura cautelare eseguita nell'ambito dell'operazione «Arcobaleno» nei confronti del Petito, disponendo il dissequestro dei beni. Successivamente il Tribunale del Riesame di Napoli ha accolto l'appello presentato dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ripristinando la misura cautelare reale e disponendo il definitivo sequestro dell'ingente patrimonio facente capo all'imprenditore. Tale sequestro è stato poi confermato nel novembre scorso anche dalla Corte di Cassazione. I beni sottoposti a vincolo sono: 9 rapporti bancari, 3 veicoli, 3 aziende e quote societarie di imprese operanti nel settore edilizio ed immobiliare con sede a Caserta; 109 immobili (40 terreni e 69 fabbricati), nonche« quota parte di n. 17 immobili (2 terreni e 15 fabbricati), che si trovano nelle provincie di Napoli, Caserta, Latina e Cosenza.

ANSA

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