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21 dicembre 2011
Caserta. Gli agenti della Squadra mobile di Caserta e del centro operativo Dia di Napoli e i carabinieri del Comando provinciale di Caserta hanno eseguito un provvedimento emesso dal collegio per le misure di prevenzione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere (presidente Raffaello Magi, giudici Paola Lombardi e Roberta Attena) e hanno accolto una proposta formulata dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. I giudici delle misure di prevenzione hanno disposto il sequestro di beni per circa 50 mln di euro nei confronti di 4 persone, gravitanti nell'orbita del clan dei casalesi. Si tratta di Pasquale Pirolo di 62 anni, Michele Santonastaso, 50, Nicola Capaldo, 57 e Giuseppe Nocera, 51. In particolare a seguito delle indagini patrimoniali eseguite dalle tre forze di polizia sarebbe stato accertato «una riconducibilità dei beni immobil ie delle quote societarie sottoposte al sequestro al clan dei Casalesi -spiegano gli investigatori- quali strumento di reimpiego e di investimento illecito di capitale». Pasquale Pirolo sarebbe il personaggio centrale del provvedimento individuato dai pm della Direzione distrettuale antimafia. Pirolo per anni era stato l'alter aego del fondatore del cartello di clan denominato Nuova famiglia, Antonio Bardellino, assassinato in Sudamerica 22 anni fa. A novembre dell«83 Bardellino e Pirolo furono arrestati a Barcellona »dopo avere posto in essere -sostengono gli investigatori- apparenti e interessate collaborazioni con la giustizia, poi decadute«. Con il tempo Pirolo sarebbe divenuto il principale referente del clan dei casalesi per gli investimenti patrimoniali, avendo dapprima avuto rapporti societari con Vincenzo Zagaria, attualmente detenuto e successivamente divenendo il promotore di numerosi impieghi di capitali nel settore immobiliare per conto della medesima organizzazione criminale. Risulterebbero agli inquirenti infatti attivi molteplici rapporti societari imputabili a Pirolo condotti peraltro con Nicola Capaldo e Giuseppe Nocera, quest'ultimo cugino di raffaele Capaldo, cognato del capo dei capi Michele Zagaria del clan dei casalesi arrestato lo scorso 7 dicembre a Casapesenna dopo 16 anni di latitanza. Il provvedimento di sequestro riguarda anche altri beni riconducibili all'avvocato Michele Santonastaso, già destinatario di misura cautelare per associazione mafiosa in quanto accusato di essere stato il portavoce di Francesco Bidognetti, rinchiuso in carcere in regime di 41 bis e noto come 'Cicciotto e mezzanottè. Le attività illecite del legale sarebbero state evidenziate nel corso delle varie attività investigative dirette dai pm della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Napoli. L'avvocato Santonastaso fu autore mentre era in corso il processo Spartacus di gravi minacce all'ex pm, oggi in Cassazione, Raffaello Cantone. La ricostruzione delle vicende processuali evidenzierebbe la costituzione di rapporti societari, fin dal 1998 tra Pirolo e l'imprenditore Nicola Capaldo, con particolare riferimento alla società 'Espansione commercialè. Spiegano gli investigatori che «è proprio tale società a realizzare nel gennaio del 2002 l'investimento centrale del provvedimento di sequestro, ovvero l'acquisto di terreni edificabili, con annesso progetto di lottizzazione approvato a Rodi Garganico (Cava dei Templari) per un importo dichiarato nell'atto di circa 3 mld delle vecchie lire». Si tratta dei terreni con gli annessi fabbricati in corso di realizzazione che finiranno, negli anni successivi, intestati alla società 'Azzurrà costituita tra Giuseppe Nocera, cognato di Capaldo e Michele Santanastaso. Il sequestro ha riguardato numerosi terreni, appartamenti, garage, ville, auto e aziende situate nel casertano, nel napoletano, a Rodi Garganico, Reggio Emilia e Verona. Nella fattispecie gli agenti della Squadra mobile di Caserta si sono occupati del sequestro dei beni riconducibili a Pasquale Pirolo, Nicola Capaldo e Giuseppe Nocera. Gli agenti della Dia di Napoli hanno preso in carico i sequestri di beni relativi all'avvocato Michele Santonastaso mentre i carabinieri del Comando provinciale di Caserta si sono occupati del sequestro dei beni dei famigliari di Santonastaso. Tra le auto sequestrate anche un'auto d'epoca, una Giulietta spider dell'Alfa Romeo, immatricolata nell'aprile del '62, quindi quasi 50 anni fa. Complessivamente sono stati sequestrati 31 terreni, 11 appartamenti, e una decina di società.


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