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di AMDuemila
Centinaia di giovani, questa mattina, hanno partecipato alla manifestazione promossa a Vibo Valentia dall'associazione Libera - Nomi e numeri contro le mafie a seguito dei 334 arresti dell’operazione “Rinascita-Scott” che ha smantellato le cosche più potenti del vibonese, tra cui i Mancuso, e le loro articolazioni nel mondo politico, imprenditoriale e massonico.
Si sono dati appuntamento in piazza San Leoluca e il corteo ha attraversato le vie centrali facendo tappa al Tribunale e fuori dalla sede del comando provinciale dei carabinieri. Ed è proprio ai militari dell'Arma che i manifestanti hanno rivolto uno speciale ringraziamento per l'ultima maxi operazione coordinata dal procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri. "Si è trattato di una passeggiata della legalità, un modo questo, per mostrare il volto di una comunità che, piena di speranza, ha voglia di rialzarsi - hanno spiegato gli organizzatori -. Un modo per rendere omaggio alle donne ed agli uomini in divisa che, con abnegazione e massima dedizione, ogni giorno sono in trincea. I 'Cento Passi' di Vibo, per riappropriarci dei nostri luoghi, della dignità calpestata da giochi di potere occulti e violenti e per sentirci tutti un po’ più Stato". Il Coordinamento provinciale di Libera Vibo Valentia si è rivolto alla politica "affinché faccia della legalità non sterili banderuole da campagna elettorale ma etica del fare e vocazione dell’essere. Una politica che stigmatizzi il puzzo del compromesso sociale e faccia dell’onesta pratica per la realizzazione del bene comune".



Tra i partecipanti c’era anche il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, che ha detto come la "Passeggiata della legalità” ha visto “una partecipazione di gente robusta a questa iniziativa con la quale, in qualche modo, si è sfidata la ‘Ndrangheta in 'casa sua’. E’ un ottimo segnale ma non può bastare". E poi ha proseguito: “Bisogna innanzitutto colpirla nella sua parte finanziaria, sottrarle le risorse. Quindi, ad esempio, non consumare presso le attività commerciali che sono riconducibili ad esponenti dei clan che, come ha portato alla luce anche l'inchiesta 'Rinascita, sono abilissimi a riciclare il denaro e pertanto, lì dove c'è il sospetto, bisogna verificare, appurare e fare scelte conseguenti. La magistratura non può intervenire in tempo reale, ma le serve giustamente del tempo per cristallizzare le condotte. Il cittadino, invece, può farlo perché conosce il territorio in cui abita e può far scelte di legalità. - ha concluso Morra - Alle forze politiche lancio un appello vista l'imminenza delle consultazioni elettorali qui in Calabria ma anche in Emilia Romagna ad effettuare, alla presentazione delle liste, gli opportuni controlli escludendo ed isolando quelle figure poco chiare".



Foto e video da Facebook Libera Vibo Valentia

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