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Dalle indagini emersi fiumi di cocaina giunti in Italia dal Sud America e Hashish dal Marocco
di AMDuemila
Ieri il pm della Dda Stefano Musolino a termine della requisitoria del processo “Zappa 2” ha chiesto la condanna, con pene fino a 24 anni di carcere, per 25 membri appartenenti ad una organizzazione criminale della droga facente capo al clan ‘ndranghetista dei “Maesano-Paviglianti-Pangallo” dei mandamenti “Jonico” e “Tirrenico”. Sotto accusa ci sono narcos con ramificazioni in varie regioni d’Italia “dalla Calabria alla Toscana, Sicilia, Sardegna Campania, Lazio, Liguria, Lombardia Piemonte ed Emilia Romagna”. Ma anche dall’estero (Francia Spagna, Iraq, Ecuador e Marocco). La testa dell’organizzazione si trovava, secondo gli inquirenti, a Reggio Calabria ma poi è a Milano che risiedeva la rete degli affari illeciti che partivano in Colombia, Perù ed Ecuador da dove arrivava la cocaina e in Marocco da dove arrivava l’hashish. I membri dell’organizzazione sono accusati di essersi fatti spedire quintali di cocaina dal Sud America. “Ciascuna spedizione - si apprende - era composta da 150kg di stupefacente che giungeva in Italia grazie a dei camion appositamente modificati allo scopo di eludere i controlli doganali”. I fatti risalgono a circa 15 anni fa, tra il 2003 e il 2004, gli inquirenti erano riusciti a scoprire come la ‘ndrangheta fosse in grado di riciclare enormi somme di denaro e di mettere addirittura in piedi e spedire all’estero una squadra di uomini ai fini dell’evasione di un big del narcotraffico.

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