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Consigliere Uv sospeso è in carcere da sei mesi
Aosta. La Dda di Torino ha dato parere favorevole alla concessione degli arresti domiciliari per Marco Sorbara, consigliere regionale dell'Uv sospeso, ma il gip di Torino ha negato la scarcerazione. Sorbara è in carcere a Biella da sei mesi: il 23 gennaio è stato arrestato, insieme ad altre 15 persone, nell'operazione 'Geenna' di Dda di Torino e carabinieri su presunte infiltrazioni della 'Ndrangheta in Valle d'Aosta. E' indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Dopo la richiesta del 18 luglio scorso avanzata dalla difesa (avvocati Raffaele Della Valle, Sandro Sorbara e Donatella Rapetti) il pm Stefano Castellani ha scritto, tra l'altro, che "le esigenze cautelari sono affievolite e possono essere adeguatamente fronteggiate con una misura meno grave" esprimendo "parere favorevole alla sostituzione della misura in atto con quella degli arresti domiciliari". Lunedì 22 luglio il gip Silvia Salvadori ha però respinto l'istanza, sostenendo che non c'è altra misura adeguata e diversa dal carcere. Si tratta del quinto 'no' alla scarcerazione per Marco Sorbara. A giugno il tribunale del Riesame aveva respinto l'appello contro il diniego alla scarcerazione arrivato dal gip di Torino alla fine di aprile (dopo che il 4 aprile Sorbara era stato interrogato per cinque ore dai pm della Dda). A fine maggio la Corte di Cassazione aveva già rigettato alla difesa di Sorbara il ricorso contro una prima ordinanza del tribunale del Riesame di Torino che a metà febbraio aveva confermato la custodia in carcere. Per gli inquirenti Marco Sorbara, in qualita' di assessore alle Politiche sociali, era la longa manus all'interno della giunta comunale di Aosta del ristoratore Antonio Raso, considerato dai carabinieri un "esponente di vertice" del locale di 'Ndrangheta di Aosta. All'ex assessore comunale di Saint-Pierre Monica Carcea, indagata per lo stesso reato, il gip aveva invece concesso i domiciliari il 12 giugno.


'Ndrangheta: legale Sorbara, pronto appello per scarcerazione
Aosta. La decisione del gip di Torino Silvia Salvadori di negare la scarcerazione a Marco Sorbara "verrà appellata in questi giorni al tribunale di Torino". Lo annuncia l'avvocato Sandro Sorbara, fratello e membro del pool difensivo del consigliere regionale dell'Uv sospeso, in carcere dal 23 gennaio scorso nell'ambito dell'operazione Geenna di Dda di Torino e carabinieri su presunte infiltrazioni della 'Ndrangheta in Valle d'Aosta. "Ci troviamo dinnanzi - sostiene l'avvocato Sorbara - a uno scontro di decisioni giuridicamente e umanamente non comprensibili ne' tantomeno tollerabili che meriterebbero di essere attentamente valutate dal potere giudiziario che colpito dalle varie inchieste proclama oggi più che mai di combattere i noti scandali che coinvolgono la magistratura". Il riferimento è alla decisione con "motivazione - secondo l'avvocato Sandro Sorbara - contro legge", del diniego alla scarcerazione giunto dal gip, a fronte del "parere favorevole" del pm e "nonostante - prosegue il legale - l'incensuratezza del Sorbara, il decorso di sei mesi di carcerazione, il dimagrimento di 10 chili, lo sconvolgimento psicologico dell'individuo e dell'ambito familiare (la madre ha 78 anni), i fatti risalenti al 2015, la ribadita assoluta innocenza" di Marco Sorbara "che non è imputato di 'Ndrangheta' e si trova in situazione di difficoltà personale".

ANSA