Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Vibo Valentia. Nella tarda serata di ieri, poco prima di mezzanotte, un vero e proprio agguato - con almeno trenta colpi d'arma da fuoco esplosi - si è verificato a Nao di Ionadi, paese alle porte di Vibo Valentia. Nel mirino è finito Domenico Signoretta, 45 anni, ritenuto dagli inquirenti l'armiere del boss di Limbadi e Nicotera Pantaleone Mancuso, detto "l'Ingegnere", catturato in Argentina nel 2015 e dal giugno scorso irreperibile dopo le dichiarazioni del figlio Emanuele, diventato collaboratore di giustizia. Domenic Signoretta, in regime di arresti domiciliari, si trovava nel cortile della propria abitazione quando al suo indirizzo sono stati esplosi oltre trenta colpi di pistola e fucile dai quali è uscito miracolosamente illeso. E' stato condannato in primo e secondo grado a 7 anni di reclusione per la detenzione di un vero e proprio arsenale fra fucili e pistole. Il 13 novembre 2017 e' stato condannato anche 12 anni per traffico di droga con elementi del clan Mole' di Gioia Tauro. Le indagini sono condotte dai carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia. Si teme una nuova guerra di mafia nel Vibonese.

AGI

TAGS: