La Corte d'Appello di Milano ha sostanzialmente dimezzato la condanna all'ex assessore regionale Domenico Zambetti, tra gli imputati al processo sulle presunte infiltrazioni della 'Ndrangheta in Lombardia e in particolare accusato di voto di scambio. La corte gli ha infatti inflitto sette anni e sei mesi di reclusione contro i tredici anni e sei mesi decisi in primo grado. Ridotta a sei anni di reclusione anche la condanna di Ambrogio Crespi, fratello dell'ex sondaggista di Berlusconi. La terza Corte d'Appello di Milano, presieduta da Oscar Magi, ha riconosciuto a Zambetti e Crespi le attenuanti generiche e ha quindi ridotto di sei anni la pena all'ex assessore mentre a Crespi, che in primo grado era stato condannato a 12 anni, l'ha dimezzata. Inoltre la condanna di Ciro Simonte è passata dagli 11 anni decisi dal Tribunale a 8 anni di carcere mentre quella per Eugenio Costantino, ritenuto referente della cosca Di Grillo-Mancuso è stata rideterminata: 4 anni e 4 mesi in continuazione con i circa 11 anni, diventati definitivi, inflitti in un procedimento parallelo, sono diventati 15 anni, 5 mesi e 10 giorni. Il tribunale nel febbraio 2017 aveva inflitto a Costantino 16 anni e invece aveva assolto Alfredo Celeste, ex sindaco di Sedriano, il primo Comune del milanese che venne sciolto per mafia, e il medico Marco Scalambra (per i due era pero' stata disposta la trasmissione degli atti in Procura in relazione all'appalto per il verde a Sedriano). I giudici, che depositeranno le motivazioni entro 90 giorni, hanno confermato le condanne a risarcire in solido il Comune di Milano per un importo di 650 mila euro, la Regione Lombardia per un importo di 875 mila euro e 350 mila euro all'Aler.
Fonte: ANSA
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'Ndrangheta: in appello dimezzata pena ex assessore Zambetti
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